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Strage di Bologna: revocata la semilibertà a Gilberto Cavallini già condannato all’ergastolo.

  • oposservatoriopoli
  • 19 set
  • Tempo di lettura: 3 min

Sarà perché ci piace andare controcorrente.


Si, sarà perché ci piace andare controcorrente, essere puntigliosi nelle verifiche, approfondire e comparare, nel tentativo chimerico di arrivare, un giorno, ad una giustizia "giusta", equa, ma sulla revoca della semilibertà a Gilberto Cavallini esistono alcune incongruenze e punti critici, soprattutto messo a confronto con altri casi simili di  ex Nar o ergastolani in genere.

 

E poi, certa stampa, sempre a caccia dello scoop, che presenta la revoca come una misura "quasi eccezionale" e legata esclusivamente alla “gravità del ruolo” di  Gilberto Cavallini.

 

Doveroso, in primis, sottolineare che riteniamo assolutamente giusto che chi sbaglia paghi, ma sempre in maniera equa ed uguale per tutti.

In realtà, in altri casi di ex Nar o ergastolani coinvolti in stragi, semilibertà o misure alternative erano già state revocate o sospese, senza grande clamore mediatico.

E questo, purtroppo, ci porta sempre a pensare: cui prodest?

 

Perché in questo caso, l’articolo sembra sottolineare la decisione come un "fatto straordinario", creando una percezione di severità unica, che non corrisponde assolutamente alla realtà giuridica.

 

Ecco perché sembra evidente che si voglia  dare un certo "taglio" alla notizia!

 

L’articolo menziona la rideterminazione della pena accessoria degli  anni di isolamento diurno, passati da 2 a 3  perché “uno aggiunto dopo l’ultima condanna”.

tutto questo senza spiegare in modo chiaro come questi numeri incidano concretamente sulla semilibertà, concessa senza la conclusione della espiazione totale della pena accessoria.

 

Per un lettore non esperto, la narrazione appare confusa e può portare a interpretazioni fuorvianti, come se la semilibertà fosse stata concessa e revocata arbitrariamente.

 

Il pezzo insiste poi sul ruolo di Cavallini come “contributo agevolatore” con i Servizi e la P2, usando termini come “plurimi e continuativi”, ma senza mai chiarire le fonti o le prove documentali specifiche.

 

In altri articoli giudiziari, la connessione tra Nar e servizi segreti è trattata con maggiore precisione, citando sentenze o atti ufficiali.

 

Qui, invece, sembra soltanto un “riassunto sensazionalistico” di motivazioni complesse con l'unico intento di gogna mediatica.

 

Perché?

 

L’articolo usa un linguaggio che amplifica il ruolo apicale e la responsabilità morale di Cavallini, senza distinguere tra condanna oggettiva e contributo indiretto.

 

Questo può risultare ingiusto o “una porcata” se si confronta con altri ex Nar che hanno avuto trattamenti simili ma articoli mediatici più neutri.

 

E poi il titolo: Strage di Bologna, revocata la semilibertà a Gilberto Cavallini suggerisce una decisione legata esclusivamente a Cavallini come persona, mentre il contenuto mostra che la revoca è una conseguenza tecnica della rideterminazione dell’isolamento, non una punizione aggiuntiva.

 

Questo dettaglio crea una disconnessione tra percezione del pubblico e realtà giuridica, amplificando la drammatizzazione.

 

L’articolo, pur riportando un fatto reale, tende a enfatizzare la gravità e la responsabilità di Cavallini in modo sensazionalistico, senza contestualizzare bene le procedure legali o confrontare casi simili.

 

Questo può dare l’impressione di un attacco mediatico ingiusto, soprattutto se lo si paragona alla trattazione più equilibrata di altri ex Nar condannati per crimini analoghi.

 

Per chi scrive di inchieste, è importante distinguere tra decisioni tecniche della giustizia e narrazione emotiva mediatica, per evitare percezioni ingiuste e non basate su dati oggettivi.

 

Poi, sicuramente  per entrare nel merito della vicenda dovremmo leggere, ed analizzare tutte le carte giudiziarie attuali per capire le motivazioni di un tale provvedimento ma questo, lo lasciamo agli addetti ai lavori, a quelli competenti. 


Noi non lo siamo.


Però, continuiamo ad auspicare una giustizia uguale per tutti.

Del resto,siamo già al terzo sì per la separazione delle carriere, e per notizia, la quarta lettura al Senato è attesa entro fine anno...


Magari potrebbe essere l'inizio di un nuovo percorso...


image dal web

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