

Torna “OP” - l’Osservatore Politico, il media fondato da Carmine “Mino” Pecorelli tra il 1968 e il 1979 per indagare, raccontare e denunciare.
Nato con l’ambizione di dare voce a ciò che altrove veniva taciuto, OP fu lo spazio delle inchieste più coraggiose, delle fonti riservate, delle verità scomode che nessuno voleva ascoltare.
Pecorelli amava la verità.
Non sopportava l’ingiustizia.
Non tollerava la menzogna.
Virtù rare - e pericolose - nell’Italia della Prima Repubblica, dove il potere si esercitava spesso nell’ombra e nel silenzio.
Ridare oggi vita all’Osservatore Politico non è un’operazione nostalgica, ma un atto necessario: significa riaffermare l’indipendenza del pensiero, la profondità dell’analisi e la trasparenza dell’informazione.
Significa raccogliere un testimone che non si è mai davvero perso, solo lasciato in sospeso.
Perché OP non è mai morto.
È rimasto in attesa, in ascolto, pronto a tornare quando la società ne avrebbe avuto più bisogno.
E quel momento è adesso: in un tempo di confusione, propaganda e opacità, servono più che mai chiarezza, giustizia, verità.
