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OP Osservatorio Politico

NIENTE PREMIO NOBEL A TRUMP!!!

  • oposservatoriopoli
  • 3 giorni fa
  • Tempo di lettura: 5 min

(Ma  Donald lo vuole...)


I Want You!!!

 

Così Donald Trump ha esordito ierlaltro nei confronti del premio Nobel per la Pace.

 

Il mondo è rimasto muto.

 

Un po’ come la faccia di Truman Burbank quando capisce di essere la sola star del The Truman Show!

 

Ecco, il mondo ha risposto così al desiderio di Trump.

Silenzio. Solo silenzio.

 

E a proposito di Truman, per rimanere in area “ammerecana”, l’ex Segretario di Stato degli Stati Uniti d'America Henry Kissinger ha ricevuto il premio Nobel per la Pace!

 

Kissinger? Nobel per la Pace???

 

Si.

Non lo sapevate?

 

Gli fu assegnato nel 1973.

E l’assurdità nasce dal fatto che molti lo consideravano (e lo considerano ancora) responsabile diretto di guerre, colpi di Stato e atrocità commesse sotto la sua regia come Segretario di Stato e Consigliere per la Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti.

 

Ma non ci scandalizziamo per questo.

 

Infatti, l’altro campione “ammerecano” che ha acchiappato il premio Nobel per la pace fu Barack Obama.

 

Sissignori.

 

Il comitato norvegese lo premiò testualmente “per i suoi straordinari sforzi per rafforzare la diplomazia internazionale e la cooperazione tra i popoli”.

 

Barack?

 

Obama?

 

Per i suoi straordinari sforzi per rafforzare la diplomazia internazionale e la cooperazione tra i popoli?

 

Ossignore…

 

Basti pensare che alcune promesse fatte da quest’ultimo come ad esempio la chiusura del carcere di Guantánamo, la riduzione dei conflitti allora in atto, il dialogo con il mondo musulmano, la pace nel Medio Oriente, non solo non furono mantenute come molti speravano, ma non furono neanche prese in considerazione …

 

Alcuni osservatori trovarono paradossale dare il riconoscimento a chi guidava una superpotenza coinvolta in guerre.

Noi crediamo sia stata una delle più grandi stronzate poste in essere da chi gestisce il premio Nobel.

 

Già.

Ma chi lo gestisce?

 

Ottima domanda, e la risposta è più articolata di quanto sembri, perché non esiste un unico organismo che gestisce tutti i Premi Nobel.


Il sistema è diviso in più istituzioni svedesi e norvegesi, come stabilito dal testamento di Alfred Nobel (1895).

 

Ora, chi assegnò nello specifico, i succitati premi?

 

La Fondazione Nobel amministra il denaro e l’immagine del premio, e le accademie e i comitati (svedesi o norvegesi) scelgono i vincitori in base alla categoria.

 

A Kissinger però, sappiamo fu essere stato assegnato dal Comitato Norvegese per il Nobel, l’unico organismo che decide autonomamente in materia di Nobel per la Pace.

 

(Composto da 5 membri nominati dal Parlamento norvegese (Stortinget), ed è lo stesso comitato che assegna ogni anno il Nobel per la Pace, a differenza di tutti gli altri premi, che sono decisi in Svezia…)

 

E ad Obama?

 

Il Premio Nobel per la Pace 2009 fu assegnato a Barack Obama dallo stesso organismo che premiò Kissinger, ovvero, il Comitato Norvegese per il Nobel (Den Norske Nobelkomité), con sede a Oslo (Norvegia).

 

Lo sappiamo, lo sappiamo, sappiamo cosa state pensando e vi rispondiamo subito, prima che possiate porci la domanda …

 

Si. C’è assolutamente un filo politico che lega i Nobel per la Pace a Kissinger (1973) e Obama (2009).

 

Non è una coincidenza, ma il riflesso di come il Comitato Nobel norvegese usi, talvolta, il premio non solo per riconoscere risultati concreti, ma anche per influenzare la politica internazionale.

 

Il Comitato norvegese, infatti, pur essendo formalmente indipendente, ha spesso interpretato il testamento di Alfred Nobel in modo “proattivo”: “non solo premiare chi ha fatto la pace, ma: “Incoraggiare chi potrebbe o dovrebbe farla.

 

Premiare Kissinger serviva a legittimare la diplomazia americana come forza di pace, anche se in realtà era una pace “di facciata”.

 

Insomma, ti concediamo la laurea in legge anche se non hai studiato, perché sappiamo che un giorno potresti laurearti.

 

Non male.

 

E allora allo Zio Trump?

 

(Che è pure permaloso?)

 

A Zio Trump …no!

 

L’ha già detto il comitato che per Trump il Nobel a questo giro non c’è!

 

O signore, non possiamo pensare che qualcuno possa far uscire un articolo dal titolo “Trump, il Nobel che non fu. E la pace secondo l’ego” perché sennò scoppia come minimo un'altra guerra.

 

Dopo la tregua di Gaza temiamo che il Megapresidente se la prenda se non acciuffa il Nobel per la Pace.


Dopotutto, la pace porta il suo nome …

 

C’è chi fa la pace, chi la promette e chi la rivendica.

 

E poi c’è Donald Trump, che la firma su Twitter, possibilmente in maiuscolo.


Ebbene, ha tutto, ma il premio Nobel per la Pace non lo ha mai vinto e, conoscendolo, è probabile che lo consideri un errore storico.

 

Ehm …forse anche personale.

 

D’altronde, nel suo curriculum c’erano tutti gli ingredienti per candidarsi, un vertice con Kim Jong-un, una foto di stretta di mano in Corea, qualche trattato economico ribattezzato “accordo di pace”, e soprattutto una certezza granitica: di essere il migliore del mondo.

 

Eppure da Oslo... silenzio tombale.

 

Nessun biglietto.

 

Nessuna medaglia.

 

Solo un comitato norvegese che, per qualche misteriosa ragione, non ha voluto premiare l’uomo che ha inventato la diplomazia in formato reality.

 

Quando, nel 2020, Trump si auto-candidò (sì, si può dire così), lo fece convinto che bastasse “aver evitato una guerra” per meritare il Nobel.


In fondo, secondo la sua logica, ogni giorno senza bombardare qualcuno dovrebbe valere almeno una nomination, non credete?

 

Ma Oslo ha preferito guardare altrove.

 

Forse per eccesso di prudenza, forse per evitare che alla cerimonia ci fosse bisogno del bodyguard anche per la statuetta.

 

Ora, con la tregua di Gaza che tiene a fatica e il mondo che si illude di nuovo di poter respirare, torna la vecchia domanda: cos’è davvero la pace?

 

Un negoziato, una foto, o solo un hashtag?

 

Perché se il Nobel è diventato il termometro del buonismo globale, allora anche Trump - paradossalmente - potrebbe averci visto giusto nel volerlo e poi nel …disprezzarlo.


Meglio un tweet che una medaglia, se poi la guerra continua lo stesso.

 

Eppure, l’idea di un Trump escluso da ogni gloria nordica ha un retrogusto di vendetta universale.

 

Immaginarlo, solo, davanti alla TV, mentre borbotta “I DESERVED THAT!” al telegiornale di Oslo, è un’immagine di pace a suo modo perfetta.


Forse la più pacifica che il mondo ci potesse regalare, almeno per ora.

 

Dategli questo premio.

Perché è giusto. Perché, politicamente parlando, sarebbe una mossa strategica che sigla altre tregue nel mondo.

Dategliene due.

Ma non ditegli di no.

Perché se la Salis ha i diritti di un politico Europarlamentale, se alla compagna Albanese danno la cittadinanza onoraria di Bologna, se i “flottiglieros” sono eroi …

 

Allora, forse... ha ragione  pure lui ad essere permaloso...



a cura di Mino e Fidi@s


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