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OP Osservatorio Politico

L'agente segreto e gli stop a muro...(Un sporca storia di spie...)

  • oposservatoriopoli
  • 11 lug
  • Tempo di lettura: 6 min

Dal famoso Giovanni Papetti morto avvelenato nel film "Delitto al  ristorante cinese" al Signor Fabio Marcelli, dipendente di una import-export (in arte Mario Ferraro, Tenente-Colonnello del SISMi) suicidato/omicidato/ insomma, trovato morto nella sua abitazione in via della Grande Muraglia a Roma (sempre la Cina di mezzo)!

 

No, questa notizia grazie all’oblio non è più disponibile nei vari motori di ricerca ormai da anni, tuttavia, è nella memoria virtuale di chi ha vissuto quegli anni.

 

Correva il 1995, un uomo di grossa corporatura, in forma, atletico, preparato, fu trovato suicidato poiché impiccatosi in bagno con la cinta dell’accappatoio.

 

Questa cinta era stata, a sua volta, legata al portasciugamani alto poco più di 120 centimetri da terra che, senza strapparsi dal muro per la “botta” ricevuta, è riuscito a reggere il peso “morto” di un uomo di circa 180 centimetri per poco meno di 100 chili.

 

Vogliamo essere perniciosi: quando una persona si impicca lasciandosi cadere da una certa altezza, la forza esercitata sul collo (peso a strappo) può essere calcolata come una forza d'urto (impulsiva) derivante dall’energia potenziale trasformata in energia cinetica, e quindi in forza di decelerazione sul collo.

 

Questi calcoli però, sono esclusivamente fisici e teorici, anche se il fattore moltiplicativo dinamico considera che la forza di strappo può raggiungere da 4 a 7 volte il peso corporeo, in funzione della decelerazione e della rigidità della corda.

 

Circa 100 chili, da 4 a 7 volte il peso corporeo, il porta asciugamani viene fissato con stop a muro che variano da 6 a 10 mm. di diametro e in base alla muratura, possiamo sviluppare una teoria per la quale con uno stop da 8 mm sarebbe meglio non caricare eventuali pesi da 30/40 chili.

 

Insomma, uno stop da 10 mm. non adatto a sostenere lo strappo di un corpo umano di 100 proiettato e in accelerazione, perché al massimo lo stop, ancorato ad una buona muratura, potrebbe reggere da 50 a 90 chili.

 

Intanto Mario, detto Fabio, si arrangia da morto mentre il porta asciugamani da 8 mm entra nella storia della fisica sperimentale, e noi, da spettatori ingenui, ci troviamo a chiedere più conto ai bulloni nel muro che ai bulloni del potere.

 

Ma noi la conosciamo la fisica applicata dalle “agenzie”, quindi …

 

La notizia, per quanto sia vecchia, non è certa facile da dimenticare.

 

Viene da pensare “caspita che resistenza quello stop a muro”, se consideriamo che normalmente in casa, nella fretta, a volte nel tirar via un asciugamano viene via anche il porta asciugamano …con tutti gli stop!

 

Chissà se c’è stata perizia da parte di un CTU o CTP per questo dettaglio …

 

Comunque sia.

 

Un dettaglio questo che però ha fatto sì che, insieme a tutti gi altri dettagli (pubblici o meno), il caso fosse ascritto in prima ipotesi come “istigazione al suicidio”, subito dopo mutata (a fine luglio 1995) in “omicidio volontario” infine archiviata come “suicidio” nel 1999 perché, sebbene la scena del crimine parlasse di un corpo “aggiustato” subito dopo il trapasso, le carte d’inchiesta si chiusero quattro anni dopo perché Fabio - in arte Mario - avrebbe perso una figlia nel 1987, episodio questo dal quale, non si sarebbe mai ripreso a causa della spaventosa depressione.

 

“Le perizie disposte per accertare le cause della morte dell’alto ufficiale del servizio segreto militare non davano adito a dubbi che si fosse trattato di un suicidio dovendosi  escludere qualsiasi altra causa…” questa la motivazione dell’archiviazione eppure, il medico di famiglia, il Dr. Stefano Silvestri, ascoltato dagli inquirenti, smentì che Ferraro fosse in preda ad alcuna forma di depressione, Mario è uno tosto tosto, Mario è un Parà proveniente dall’Esercito, un Ufficiale della Folgore che in precedenza operava a Beirut dove era distaccato e dove si occupava più che altro di traffici internazionali di armi ed esplosivi, Mario non era “laqualunque” …


Lo stesso Procuratore Capo della Procura di Roma dell’epoca dirà che si era trattato di un omicidio (testuali): “vero e proprio”.

 

Quindi un funzionario operativo del SISMi si suicida in un modo a dir poco pazzesco quanto ridicolo (Mario aveva una pistola in casa…), ben 8 anni dopo la perdita di sua figlia e non perché …“sapeva qualcosa che non avrebbe dovuto sapere”.

 

Neanche le testate dei giornali e dei quotidiani on line dell’epoca, compresa la Procura (PM Cesare Martellino, di turno la sera del fatto e dai Sostituti Italo Ormanni e Nello Rossi, magistrati preparati e di lungo corso), non erano convinti di questo suicidio ma che l’avessero suicidato …, tuttavia, l’allora Sostituto Nello Rossi chiese l’archiviazione (Sostituto poi divenuto componente del Consiglio Superiore della Magistratura!).

 

Lecce News 24 all’epoca scrisse: “La strana morte di Mario Ferraro, lo 007 che sapeva troppo”, altervista.org scrisse: “Morte misteriosa: Mario Ferraro” e non in ultimo, il blog lidentitadiclio.it nel 2019 pubblica una serie dal titolo: “La strana morte del colonnello Mario Ferraro, agente del Sismi” con ben cinque lunghi articoli a seguire a firma di Girolamo Alberto Di Pisa che non è “uno così” ma un Magistrato, già Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Marsala, andato in pensione nel 2016.

 

C’è anche un bel video pubblicato da criminalmotive.altervista.org dal titolo “La morte misteriosa del colonnello Mario Ferraro”.

 

Ma ora la domanda vera: “Cosa c’entra Fabio detto Mario con la teste “Omega” dell’inchiesta Milanese sulla corruzione al Palazzo di Giustizia di Roma?” (Rif. Fascicolo Cesare Previti e Silvio Berlusconi)

 

Chi lo sa?

 

Mario proprio nel mese di luglio del 1995 stava per andare in Albania per indagare su un traffico d’armi con l’Italia ma non arrivò mai in Albania e chissà perché il 16 luglio, proprio il giorno della sua morte, aveva eliminato molteplici documenti bruciandoli e gettandoli in un grosso sacco della spazzatura ...

 

Chi lo sa?

 

Oppure Mario è stato ammazzato perché indagava su di un giro di tangenti e di traffici illeciti ai quali, oltre alla attività di controspionaggio, erano dediti altissimi ufficiali del SISMI?

 

Su questo argomento c’è qualcosa in Procura a Roma che riguarda l’ei fu Ammiraglio Fulvio Martini che nel 1986 era il Direttore del SISMi, voluto su quella sedia dall’allora Presidente del Consiglio Bettino Craxi!

 

Quel Bettino Craxi che insieme ad un certo Claudio Martelli (presente al funerale di Mauro Rostagno, uno dei fondatori di Lotta Continua), indicarono la responsabilità della mafia nell'omicidio del giornalista però la Procura di Trapani nel 1996 reagì negativamente alla pista mafiosa accusando i due esponenti socialisti di voler depistare le indagini!

 

Chi lo sa?

 

Forse lo sa chi conosce la storia della Settima divisione del SISMi, CAS - Centro Addestramento Speciale “Scorpione” ufficialmente legato a Gladio congiuntamente ad altri 5 centri sparsi in Italia, comandato da Paolo Fornero!

 

Ferraro era fastidioso come “Fabio” e come “Mario” stesso, infatti, un documento del Ministero della Difesa sembra collegare la morte di Mario Ferraro addirittura al sequestro dell’Onorevole Aldo Moro.

 

Quel documento è una velina “a distruzione immediata”, però mai distrutta, che porta la data del 2 marzo 1978.

 

“Oggetto: Autorizzazione ministeriale riferita a G-219. È autorizzato ad ottenere informazioni di 3°grado e più, se utili alla condotta di operazioni di ricerca contatto con gruppi del terrorismo M.O. al fine di ottenere collaborazione e informazioni utili alla liberazione dell’onorevole Aldo Moro”.

 

Insomma, per un documento redatto da Remo Malusardi di Maripers il 2 marzo 1978, si scopre che già era in atto il piano per “liberare” Aldo Moro “solo” 14 giorni prima del suo sequestro in via Fani (16 marzo 1978)!

 

14 giorni “prima”?

 

Si!

 

Così disse G-71, ovvero, Antonino Arconte!

 

Tuttavia, dalla Segreteria dell’Anavafaf, a firma dell’Ammiraglio Falco Accame (Presidente Anavafaf e Presidente Onorario del Centro di Iniziative per la Verità e la Giustizia), il giorno giovedì 19 maggio 2016, alle ore 17:29 fu inviata una mail al Presidente e Onorevoli componenti della “Commissione Parlamentare d’Inchiesta sul rapimento e sulla morte di Aldo Moro” che sconfessava la tesi dell’Arconte e che inoltre, il Generale Paolo Inzerilli, da cui dipendeva la VII Divisione Gladio, precisò di non aver trovato, tra il personale alle sue dipendenze, l'indicazione dell'Arconte.

 

VII Divisione Gladio?

 

Ah, Gladio quindi, era una Divisione del SISMi, la VII per precisione?

 

Ma, l’Operazione Gladio allora, è o non è il nome in codice di un'operazione promossa dalla CIA (il servizio di spionaggio per l'estero degli Stati Uniti), per costituire varie strutture paramilitari segrete di tipo stay-behind allo scopo di contrastare un eventuale attacco delle forze del Patto di Varsavia ai Paesi dell'Europa occidentale, nonché di combattere il comunismo con forme di guerra psicologica e di operazioni sotto falsa bandiera?

 

Allora perché il giorno Giovedì 7 dicembre del 2000 furono riaperte le indagini su Gladio?

 

Mah, chi ci capisce è bravo, anzi, qui chi ci capisce è morto!

 

Qui non si tratta più di servizi segreti ma di servizi magici!

 

Povero Fabio, povero Mario forse in arte G-219, povero Paracadutista forse ex Gladiatore, povero agente segreto, ufficiale del SISMi non sapevi in che casa di tolleranza eri entrato …a spinta!

 

Quando lo Stato si sfila le stellette, resta solo la colla del silenzio.

 

E a quel punto, l’unico “servizio segreto” davvero efficace è quello che fa sparire tutto.

Tranne le domande.

 

E quelle, per fortuna, nessun giudice le potrà mai archiviare... 

 

A cura di Fidi@s1970 - Member 20643 * GNS Press Association

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