top of page
OP Osservatorio Politico

Giubileo Giovani 2025: Qualquadra Non Cosa!

  • oposservatoriopoli
  • 21 giu
  • Tempo di lettura: 3 min

Chi mangia? Ma, soprattutto ...chi paga?


Dopo l’uscita martellante degli articoli sul “Vaticangate” dei pasti del Giubileo, situazione che io ribattezzerei “Pellegrinopoli”, ho deciso di scavare a fondo, perché - diciamolo - qualquadra non cosa.

E sì, perché già tra dicembre 2024 e l’inizio del 2025, la Diocesi di Roma si era affrettata ad assegnare appalti a imprenditori e “localari” noti, per garantire 1.200.000 pasti per il Giubileo dei Giovani.

Una fornitura promessa, sbandierata, ma poi misteriosamente... svanita nel nulla tra marzo e aprile.

E ora che siamo a giugno?

I conti non tornano.

1.200.000 pasti per 400.000 pellegrini = 9.600.000 euro!

Sì, ma dove sono finiti?

Spariti?

Come il pane.

Come l’acqua.

E come certe risposte...

Mai date!

Molti nel web tranquillizzano: “Ci sono già progetti stabili per i pasti del Giubileo 2025…

Ed è vero: tra questi c’è il progetto “Gli Amici del Pellegrino”, promosso dal Dicastero per l’Evangelizzazione con Confcommercio Roma e Welfare Pellegrini.

Una rete di ristoranti, bar, mercati e gelaterie dove - con buoni digitali - i pellegrini potranno mangiare a prezzo calmierato.

Bene, bravi, bis.

Ma… attenzione: il Dicastero non è il Vicariato.

Facciamo chiarezza ecclesiale:

La Curia Romana è il "governo centrale" della Chiesa Cattolica, che aiuta il Papa a guidare la Chiesa nel mondo.

Il Vicariato di Roma, invece, è il “municipio ecclesiastico” della diocesi di Roma.

Il Papa è vescovo della città, ma delega la gestione al Cardinale Vicario, attualmente Baldassare Reina.

La Diocesi è la “circoscrizione ecclesiastica” su cui si esercita questa cura pastorale.

Il punto è: il progetto “Amici del Pellegrino” è del Dicastero, non del Vicariato.

E, soprattutto, non ha nulla a che fare con l’Ufficio per la Pastorale Giovanile della Diocesi di Roma, diretto da Don Alfredo Tedesco, che invece ha gestito (male?) tutta l’organizzazione dei pasti e della logistica del Giubileo dei Giovani 2025.

E qui il nodo si stringe.

Perché non si può, nel modo più assoluto, affidare milioni di euro a un "imprenditore"(?) noto più per i privé che per i pasti caldi, solo perché vicino a nobili ambienti umbro-romani.

E non si può pretendere che nessuno se ne accorga...

Soprattutto se il sito ufficiale del Giubileo dei Giovani è un gioiello di precisione, zeppo di moduli e PDF, e recita con solennità:

“Non dimenticate l’ospitalità, perché alcuni, praticandola, senza saperlo, hanno ospitato angeli” (Ebrei 13,2).

Ma i pellegrini-angeli, oggi, rischiano di non ospitare nemmeno un panino.

L’iscrizione al Giubileo si fa tramite il sito CEI (Conferenza Episcopale Italiana), mentre la logistica è competenza del Dicastero.

Quindi… chi ha passato i numeri?

Sono stati forse sovrastimati i pellegrini da parte del Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile CEI?

Qualcuno ha sbagliato i conti, qualcun altro li ha firmati e adesso… nessuno paga.

Intanto, nei volantini ufficiali della Diocesi si legge chiaramente:

"Il vitto è garantito solo ai volontari, non ai pellegrini."

(Scaricabile da qui: programma Giubileo Giovani)

E per i pellegrini, solo buoni pasto digitali (grazie a Welfare Pellegrini) da spendere nelle attività convenzionate.

E allora?

Quando le cose sono fatte bene, funzionano bene.

Ma nel nostro caso, come diceva il buon Einstein:

"La teoria è quando si sa tutto e niente funziona. La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perché. Noi abbiamo messo insieme la teoria e la pratica: non c'è niente che funzioni... e nessuno sa il perché!”

Eppure, qualcuno dovrebbe saperlo.

Perché se i contratti ci sono, qualcuno li ha firmati.

Se i soldi sono partiti, qualcuno li ha incassati.

E se ora nessuno paga, allora qualcuno deve rispondere.

E dopo il pasto, l’amaro!

Alla fine, questo Giubileo dei Giovani rischia di diventare il primo evento religioso a digiuno, dove i volontari mangiano e i pellegrini… digiunano …non per fede.

Un Giubileo da ricordare: non per i miracoli, ma per le commissioni impagate?

E allora, non ci resta che aggiornarci alla prossima stazione spirituale…

Magari con meno liturgia, e più logistica.

Perché l’unico pane quotidiano che i pellegrini sembrano ricevere, per ora, è quello metaforico.

E si sa: di metafore non si campa…


Andava detto e l’ho scritto.

fidi@s1970 - Member 20643 * GNS Press Association


ree

 
 
 

Commenti


OP Osservatorio Politico
GNS PRESS

Iscriviti alla nostra newsletter

Data e ora
Giorno
Mese
Anno
Orario
OreMinuti
Prodotto
Donazione
10 €
20 €
30 €

Tutte le nostre aree web, sito, blog, social "OP Osservatore Politico" non rappresentano una testata giornalistica in quanto vengono aggiornati senza alcuna periodicità.

Non possono, pertanto, considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 2001.

  • Blogger
  • Facebook
  • Instagram
  • Youtube

IL MOTTO SCELTO PER OP (Mino Pecorelli)

"Comment is free, but facts are sacred. Comment also is justly subject to a selfimposed restraint. It is well to be frank. It is even better to be fair. This is an ideal."

È una frase di C.P. Scott, direttore del Guardian per 57 anni, dal 1873 al 1930.

Copyright

© 2035 by ifyou&communicationbrother's

Powered and secured by Old&Fast Accurate Affair Group

GDPR Privacy
GNS PRESS
bottom of page