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OP Osservatorio Politico

SALIS SENZA VERGOGNA...

  • oposservatoriopoli
  • 5 giorni fa
  • Tempo di lettura: 7 min

Giustifica una strage perché la politica è corresponsabile dell’esasperazione degli stragisti...

 

Avremmo voluto rimanere in un giusto e ieratico silenzio per i Funerali di Stato dei Carabinieri uccisi, ma non replicare alle parole di certi personaggi significa essere complici.

 

E noi non lo saremo mai.

Di nessuno!

 

Per la pirotecnica e spumeggiante Ilaria Salis: "in questi giorni, la crisi abitativa e la povertà crescente in Italia sono tornate drammaticamente al centro della scena, da Sesto San Giovanni a Castel d’Azzano.

Alla radice di quei gesti disperati e terribili c’è una questione sistemica: la negazione di un diritto fondamentale, che genera sofferenza e disagio in fasce sempre più ampie della popolazione…”.


E non contenta, conclude: "Se la politica continuerà a non affrontare le cause profonde di questa crisi, dovrà considerarsi corresponsabile - insieme a quel capitalismo che ha trasformato la casa da bene essenziale a bene speculativo - di ciò che di orribile accade. E dovrà assumersene la responsabilità politica…"

 

Ditemi che non è vero...direbbe l'amico nostro...

 

Le parole di Ilaria Salis sono l’ennesima dimostrazione di come certa sinistra riesca a trasformare qualsiasi tragedia in propaganda.


Dietro la maschera della “solidarietà” c’è l’abitudine di cercare sempre un colpevole da odiare, un sistema da accusare, un “capitalismo” da maledire -anche quando la realtà è infinitamente più complessa.

 

Salis parla di “questione sistemica”, di “negazione di diritti”, di “responsabilità politica”.


Ma in realtà non propone nulla, non offre soluzioni, non parla di lavoro, di crescita, di riforme urbanistiche o sociali.


Si limita a fare ciò che la sinistra contemporanea sa fare meglio o forse, si limita solo ad esprime un concetto, diciamolo francamente, da centro sociale, quale incitare alla rabbia contro un nemico astratto.


Un nemico comodo, generico, sempre lo stesso: “il capitalismo”.

 

Ecco la verità vera: il capitalismo non ha “trasformato la casa in un bene speculativo”.


Lo hanno fatto la burocrazia, la tassazione assurda, la gestione clientelare del patrimonio pubblico, e decenni di amministrazioni incapaci di costruire o rigenerare quartieri popolari, fra le quali, proprio i partiti di sinistra - e centro sinistra - che hanno governato l’Italia.


Chi governa da anni nelle grandi città - spesso proprio la sinistra - è il primo responsabile di quel degrado che ora si finge di denunciare.


Basta guardare Roma con Gualtieri e Milano con Sala: mostrano il peggio del peggio che l’amministrazione comunale possa concepire e porre in atto.

 

Degrado, povertà, sudiciume, paura, violenza, immigrazione clandestina fuori controllo, centro città inarrivabile e periferie che sembrano quartieri di Kabul

 

Con tutto il rispetto per Kabul...

 

Tutto va a puttane ma  continuano a votarli.

D'altronde, decenni di favori e amicizie non si cancellano così all’improvviso, la sinistra come in generale le mazzette in Italia sono dure a morire …

 

Ma invece di riconoscere i propri fallimenti, Salis e i suoi simili preferiscono alzare il dito, alimentare risentimento, e far credere che la colpa sia “del sistema”.


Un sistema di cui, paradossalmente, vivono e prosperano, tra stipendî pubblici, incarichi europei e riflettori mediatici.

 

Magari solo per giustificare i propri identici misfatti.

 

Quando Salis dice che la politica deve “assumersi la responsabilità di ciò che di orribile accade”, sembra quasi evocare una colpa morale collettiva, un tono da tribunale ideologico.


Ma quel linguaggio, apparentemente compassionevole, è una forma di odio mascherato da empatia: divide la società in “colpevoli” e “vittime”, in “buoni” e “cattivi”, anziché cercare soluzioni reali.

 

Ma la Salis lo sa che anche lei fa parte del “sistema”?

Anzi, che da quanto è stata eletta europarlamentare “è” il sistema?

 

Ma la Salis, se lo ricorda quanto “acciuffa” a fine mese facendo parte del sistema?

 

Lei parla di sistema, di capitalismo … e poi percepisce fino a 21.000 euro al mese a cui si aggiunge un’indennità di fine mandato che è pari a un mese di stipendio per ogni anno della durata del suo incarico di eurodeputato!

 

Mecojoni!

 

Facile fare la comunistella antifascista così, eh?

 

Come direbbe Chicco

 

Il sistema che condanna è quello che le consente di guadagnare cosi tanto...cosi come per i suoi compagni di scampagnate per le piazze italiane.

 

Tipo il suo amico e collega Angelo Bonelli?

 

In qualità di deputato Angelo Bonelli ha diritto a un’indennità netta di 5.000 euro al mese più una diaria di 3.503,11 e un rimborso per spese di mandato pari a 3.690 euro.

 

A questi si aggiungono 1.200 euro annui di rimborsi telefonici e da 3.323,70 fino a 3.995,10 euro ogni tre mesi per i trasporti (questo al 2023, chissà oggi…)

 

E Fratoianni?

 

Quanto guadagna il mitico Nicola Fratoianni?

 

Quando era segretario di Sinistra Italiana riceveva ogni mese uno stipendio da 14.634,89 euro; deputati e senatori hanno diritto poi anche a un assegno di fine mandato, che è pari all’80% dell’importo mensile lordo dell’indennità moltiplicato per il numero degli anni di mandato effettivo.

 

E Landini?

 

Il leggendario sindacalista Maurizio Landini, con soltanto la licenza media, percepisce uno stipendio di tutto rispetto, dal 2023 al 2024 è passato da 7.359 euro lordi alla cifra di 7.616 (lordi) al mese. 

 

Ora, facciamo un conto della serva, un italiano medio guadagna circa 1.300 euro al mese ed è quindi plausibile affermare che proprio Ilaria Salis sia “il sistema capitalista” contro il quale si scaglia!

 

Lei è il sistema, lei è il capitalismo!

 

Nella sua testa c’è un enorme e pericoloso cortocircuito.

 

Volendo seguire il criterio “morale” della Salis che, ricordiamolo, non ha speso una sola parola per i servitori dello Stato morti e per quelli feriti, ogni persona sotto sfratto si sentirebbe in diritto di assassinare l'ufficiale giudiziario che citofona …

 

Lei ed i suoi amici.

Si, proprio quelli contro i privilegi e contro la casta, che hanno usato l'immunità per salvare la pregiudicata Ilaria Salis da un processo in Ungheria.

E lei, la miracolata, che oggi, invece di stare zitta e buona - e ringraziare Dio per essere stata elegantemente sottratta ad un giudizio estero -, si permette anche di alzare la voce e fare la morale al Governo Meloni in carica accusandolo di essere “correo” di una strage i cui autori devono essere compresi perché esasperati!!!

 

Dai...su...come si fa?

 

Del resto, hanno addirittura accusato la Meloni di essere responsabile del genocidio a Gaza!!!

 

Questa è follia!!

Anzi... siamo oltre la follia...

 

Meno male che ci sono persone intelligenti (o solo più paracule) come Renzi che la Meloni, almeno su questo, la difende e la applaude.

 

Ma se poi succede che  la sua “collega” (di Salis) Francesca Albanese si permette di affermare pubblicamente che “I terroristi di Hamas vanno capiti” e grazie a questo intervento, il Sindaco Lepore di Bologna (ovviamente del Pd) le vorrebbe conferire la cittadinanza onorari... beh...la deriva appare evidente...

 

Perché la sinistra di oggi, per esistere, deve necessariamente odiare qualcuno!

Deve essere contro qualcuno.


È la sua unica vera benzina.


Se non c’è un “nemico” da combattere, la sinistra non sa chi è, non sa cosa dire, non sa dove andare…


È costruita sulla contrapposizione, non sulla creazione.


Quando non ha un fascista da odiare, se lo inventa.

Se non c’è il nemico fascista allora, per un po', vanno bene il “capitalismo” e il “sistema”.

 

Siete capaci di capirlo da soli o vi dobbiamo far notare che sono spariti i pro-Pal?

 

Finita la flottiglia, finita la Palestina libera, tutto finito perché non si dica che c’è stato un merito di Trump e della Meloni, ma scherziamo?

 

Signori e Signore, inutile nasconderlo, ma c’è da preoccuparsi...


Sono riusciti a polemizzare sull'eventualità o meno di  svolgere un funerale di Stato per i Carabinieri uccisi.

 

Vogliamo spendere due parole sulla questione Nobel per la pace?

 

Mentre Ilaria Salis coccola gli stragisti e Francesca Albanese accarezza i terroristi di Hamas, sul fronte del Nobel la scena è stata surreale.

Entusiasmo alla proclamazione della vincitrice, giubilo e poi fuga imbarazzata del partito...

 

Lo spieghiamo meglio.

Appena diffusa la notizia, le donne di sinistra tramite il sito del pd hanno esultato convinte che il premio fosse andato a un’attivista “amica”.


Debora Serracchiani ha parlato di “una donna che incarna da anni la resistenza al regime”, Laura Boldrini ha plaudito al comitato norvegese per “aver resistito alle pressioni di Trump” e Roberta Mori ha pubblicato sul sito del pd un post dal titolo trionfale: “Premio a Machado, un segnale forte per chi combatte i diritti”.

 

Poi - quando si sono accorte che il Nobel era stato assegnato a María Corina Machado, oppositrice del regime venezuelano di sinistra - tutto è sparito.


Il post è stato cancellato in un lampo, e con esso anche l’entusiasmo.

 

Già.


Parliamo proprio di Serracchiani, Boldrini e Mori, “colleghe” d’ideali di Ilaria Salis, la stessa sinistra che si erge a paladina dei diritti, ma che ogni volta inciampa nella sua incoerenza ideologica.


Pronte a celebrare una “resistenza”, purché non sia contro un regime amico.

 

D'altronde, se Potere al Popolo (quale popolo?) si permette di scrivere pubblicamente al presidente del Consiglio di essere “Contro il suo governo perché ha sistematicamente sabotato la pace” non c’è più una logica morale, etica o solo del buon costume, ma solo una pericolosa deriva.

 

In questo paese, qualche anno fa la Salis sarebbe stata arrestata, per ciò che dice e per come lo dice, mentre oggi ne fanno una paladina della resistenza.

 

Ma quale resistenza? A chi?

 

All’intelligenza?

 

Quello è sicuro, la resiste senza tregua.

 

Dobbiamo ricordare che l’educatrice e maestra elementare presso gli istituti di scuola secondaria superiore, già “militante antifascista” a diciotto anni, ha fondato il centro sociale di area anarchica FOA Boccaccio di Monza.


Occupando (una sua particolarissima prerogativa...)una fabbrica (ex macello) e proprio in quel centro, all’epoca occupato da ragazzi poco più che ventenni, oggi quarantenni incartapecoriti, ha dato vita al “primo corso di formazione contro la Polizia di Stato”.


Esattamente il corso “Police Abolition” (abolire la Polizia).

 

È un delirio ideologico si o no?

O vogliamo ancora giustificarli?

 

Il centro sociale anarchico, già alla ribalta per lo spazio dedicato alla galassia dei maranza, fa ancora parlare di sé perché vuole “abolire la Polizia”.

 

Tutto questo oramai è fuori dalla logica della razionalità e ci preoccupa non poco.

 

Oramai, ci si può aspettare di tutto, anche ciò che non si crede logico ed umano.

 

Sono brutte copie di un film già visto.

 

E ci sarebbe da ridere...se non ci fosse da piangere...

 

Personaggi loschi che scambiano vizi per diritti, che autorizzano qualsivoglia forma di violenza per arrivare a governare il paese.

 

Non dobbiamo scandalizzarci più di tanto, quindi, se oggi fra le loro fila c'è chi giustifica la violenza come mezzo di comunicazione e strumento di opposizione.


Ma di fronte ad alcuni discorsi dei leader della sinistra di oggi, personalmente riviviamo parte dei contenuti di  comunicati di alcuni gruppetti di persone che, negli anni settanta/ottanta, hanno devastato e messo in ginocchio questo paese.

 

E' questo il vero pericolo.

 

E nun c'è n' cazzo da ride n...direbbe Chicco...


(mix image by OP)

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