MA QUANTO SEI FICO?
- oposservatoriopoli
- 13 nov
- Tempo di lettura: 5 min
Ecco a voi il Re “Paprika” dei selfie...
Roberto Fico, napoletano classe ‘74 ha una formazione in Scienze della comunicazione ed un percorso iniziale nel settore della comunicazione e del turismo.
Non male...no?
È uno dei fondatori del Movimento 5 Stelle in Campania.
Nel 2005 creò uno dei primi meet-up locali e nel 2010 si candidò come presidente della Regione Campania per la lista “Movimento 5 Stelle - Beppegrillo.it”, ottenendo circa l’1,35% dei voti.
Si, esatto, l’1,35% dei voti.
Non male...no?
Nel 2013 venne eletto per la prima volta alla Camera dei Deputati con il M5S, dove si è progressivamente imposto come figura istituzionale del Movimento, con un profilo più moderato rispetto alla linea di Beppe Grillo o di altri leader come Di Maio e Di Battista.
Ma andiamo avanti …
Dal 2013 al 2018, Fico è Presidente della Commissione di Vigilanza della Rai.
Durante questo periodo si è battuto per la trasparenza nei bilanci e la riduzione dei compensi dei dirigenti, ma fu criticato da diversi osservatori per una gestione considerata troppo “rigida” e troppo spesso ideologica.
Dal 2018 al 2022 Fico è Presidente della Camera dei Deputati (XVIII Legislatura).
È stato uno dei volti di riferimento dei governi Conte I e II, e molto vicino all’ala progressista del M5S.
Non male...no?
Poi, però, da Fico a camaleonte è stato un lampo.
Uno battito di ciglia.
Uno schiocco di dita.
Si, perchè Fico ha insita l’arte del trasformismo: con i moderati infila il sorriso da notaio e parla da uomo di ordine, con i giovani del Pd alza il pugno e si improvvisa rivoluzionario di cartone.
Già.
Cambia pelle come un camaleonte interessato al proprio fine, recita il copione che gli conviene, ed alla fine non incassa nulla sul piano elettorale.
È l’ipocrisia alla prova del voto.
Chi un tempo prometteva di abbattere la casta, s’è trasformato nel peggiore dei ceti politici, sfarinato di retorica, imbottito di strategie e completamente privo di spina dorsale morale.
Tanto che Roberto Fico oggi se la spassa in barca, circondato da una scorta degna di un ministro in guerra.
Già.
La scorta.
Altro che autobus e umiltà.
Quei tempi delle foto studiate da ‘uomo del popolo’ sono evaporati appena ha assaporato il potere e due spiccetti…
Ch poi tanto spiccetti non sono...
Ed a proposito degli spiccetti, parliamo di “Paprika”, la barchetta di Fico acquistata come addio alla politica nel 2022.
Un gozzo Sciallino (cantieri Liguri) a motore, di 36 piedi (10 metri c.a.) con 4 posti letto, area cucina, solarium, area relax e bagno costruito nel 2001, comprato usato.
Ormeggiato attualmente a Procida, una delle più belle isole del Golfo di Napoli.
Anche se sembra che la barca , per un po’ di tempo, sia stata ormeggiata nell'area di pertinenza del circolo sportivo dell'Aeronautica militare a Nisida.
È da tutti?
Direi di no...
Sta di fatto che lui può...
Diciamo che come “natante di cittadinanza” non è malaccio se si considera il valore commerciale di mezzo milione di euro...
Ma è usata!
Vabbè, allora stiamo sui 150.000/200.00 euro!
Ma non può averla?
Certo che può averla.
Ma c’è quel maledetto ma che …
Ma questa è la solita metamorfosi da “moralista” a privilegiato, tipica di chi predicava sobrietà e ora galleggia tra lusso e propaganda.
Il classico radical chic, della peggiore estrazione.
Per fortuna i campani sanno distinguere tra chi ha la schiena dritta, come Cirielli (viceministro degli Esteri) e chi, invece, si perde tra ambiguità e contraddizioni, parole d’aria e gesti costruiti come un teatrino mediatico.
Come dite?
Siamo di parte?
Ma scherziamo?
Ve mbriacate co l'acqua?
Assolutamente no.
Anzi, attiviamo la nostra classica bilancia …
Edmondo Cirielli, figura storica della destra istituzionale, Ufficiale dei Carabinieri, laureato in Giurisprudenza e Scienze della Sicurezza Interna ed Esterna, inizia in Alleanza Nazionale negli anni ’90, diventa deputato nel 2001, poi riconfermato più volte (Forza Italia, poi Fratelli d’Italia).
È stato presidente della Provincia di Salerno (2009–2012).
Dal 2018 è tra i dirigenti nazionali di Fratelli d’Italia molto vicino a Giorgia Meloni.
Ha ricoperto l’incarico di Questore della Camera e oggi è Viceministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale nel Governo Meloni.
Che dite, “uno vale uno” oppure “certi uno” valgono mille?
Cirielli è noto per la sua linea dura su legalità e sicurezza, molto attento al tema delle Forze dell’Ordine (anche per la sua formazione da ufficiale).
Ha un’immagine di uomo rigoroso, pragmatico e poco incline ai protagonismi mediatici, in contrasto con figure più “mediatiche” o ideologiche, proprio per questo, nel contesto di oggi viene contrapposto a Roberto Fico come esempio di serietà e coerenza istituzionale, ovvero, chi serve lo Stato senza farne spettacolo, contro chi ne ha fatto “vetrina politica”.
Una vetrina che, ricordiamolo, un “Presidente del Consiglio” che ascolta l'inno nazionale con le mani in tasca non è paragonabile neanche a Ferdinando...
Ma si, l’altro partenopeo soprannominato “Re Lazzarone”, al secolo Ferdinando IV di Borbone.
Un po’ di storia …
C’era una volta Ferdinando IV di Borbone, Re di Napoli e delle Due Sicilie, famoso per mangiare con le mani, frequentare il popolo, pescare nei vicoli e confondersi tra i lazzaroni.
Rozzo?
Forse.
Ma almeno era autentico.
Governava tra una battuta e una frittura, ma sapeva da che parte stare: la sua, quella del trono.
Poi, due secoli dopo, arriva Roberto Fico, quello che doveva rovesciare la casta e finisce a farsi scortare in barca come un ministro in vacanza premio.
Predicava sobrietà, saliva sul bus da Presidente della Camera e si faceva immortalare come San Francesco del Movimento.
Ora, del francescano, gli è rimasta giusto la barba.
Ferdinando almeno non recitava, era un paraculo storico, ma era un Re del popolo, nel bene e nel male.
Fico invece sembra un re travestito da cittadino, parla di uguaglianza con la scorta dietro, di ambiente dai pontili di Capri, e di giustizia sociale tra un’intervista e un selfie.
Senza parlare della colf …
Se Ferdinando IV era il “Re Lazzarone”, Fico rischia di passare alla storia come il “Re del Doppio Standard”, uno che con la mano sinistra accarezza i valori del popolo, e con la destra firma le abitudini del potere.
Morale?
Meglio un Borbone con le mani unte di frittura che un moralista con le mani in tasca, la colf a nero e la scorta al seguito...
La sua prossima battaglia si basa sul “diritto alla salute” e sui “trasporti” (a quanto pare anche via mare) e sul termovalorizzatore.
Imbiancheremo le case di tutti i campani.
E metteremo un Forestale per ogni termovalorizzatore.
Due Forestali.
Chi siete? Quanti siete?
Un fiorino...
Ed anche i pescispada torneranno sulle coste
Sì.
"E poi...transatlantici di pilu offerti da Cetto La Qualunque..." come direbbe Chicco...
Oggi buon Fico ci riprova: vola sulle ali dell’entusiasmo di una candidatura a “campo largo” come Presidente della Regione Campania contro Cirielli.
Perché a campo largo?
Perché la banda del centrosinistra sarà composta tra Pd, M5S, Avs, Casa Riformista, Partito Socialista, Noi di Centro, la lista “Fico presidente” e i deluchiani di “A testa alta”.
Non so...vogliamo richiamare anche i Borboni?
Forse ha bisogno di un gozzo più grande o magari fare il salto di qualità alla D’Alema con una “barchetta a vela”.
In fondo è ecologica ed è in linea con l’ideale del partito democratico.
Inoltre, potrebbe partecipare, non so, alla prossima flottiglia per Gaza.
E questi volevano aprire il parlamento come una scatola di sardine?
Come dice Paola Cortellesi in "come un gatto in tangenziale": “È tutto un magna magna …”
Perciò...pure a sto' giro...sparpajateve a blindo...
a cura di Mino e Fidi@s










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