Inchiesta: ONG per i soccorsi in mare (2^ parte)
- oposservatoriopoli
- 5 set
- Tempo di lettura: 7 min
Chi organizza lo sappiamo, ora vediamo chi finanzia? Soprattutto: perché?
Abbiamo capito chi le fonda, chi le gestisce, chi le supporta e chi le amministra, ora cerchiamo di capire da dove arrivano gli tsunami di soldi per finanziare queste Organizzazioni Non Governative.
Fonti principali di finanziamento delle ONG sono i finanziamenti pubblici.
In Italia, in media il 55 % delle entrate delle principali ONG arriva da donatori istituzionali.
Tra i più importanti: il MAECI/AICS, l’Unione Europea, Regioni, enti locali, agenzie ONU ed ECHO.
Il restante 45 % proviene da fondi privati (individui, fondazioni, aziende, 5×1000.
Un’altra fonte italiana stima fondi pubblici pari al 60 % del totale, e il 40 % da privati.
Nella cooperazione internazionale, nel 2015 il 61 % dei fondi pubblici provenne da AICS, UE e co-operazione decentrata; i donatori privati includono migliaia di cittadini, fondazioni, aziende e chiese.
Si, chiese alle quali si concede il 5x1000 per rendere felici i fedeli bisognosi.
A livello europeo, tra il 2014 e il 2021, l’UE ha impegnato circa 42,7 miliardi di euro per le ONG, erogandone circa 34,7 miliardi.
Le opportunità di finanziamento europee includono programmi come FSE+, CERV, Horizon Europa, ECHO, gestiti da Commissione ed autorità nazionali.
Si avete letto bene, circa 42,7 miliardi di euro per le ONG, erogandone circa 34,7 miliardi.
Una somma globale mostruosa, quasi impossibile da comprendere per un cittadino qualunque che, ignaro, a digiuno do informazioni, non capisce che solo per le ONG Italia sono arrivati finanziamenti per 34,7 miliardi di euro.
34,7 miliardi di euro.
34.700.000.000,00 euro.
Trentaquattromiliardi e settecento milioni di euro.
E se ne fanno di cose con trentaquattromiliardi e settecento milioni di euro...
Oltre i fondi pubblici, le ONG possono essere sostenute attraverso quote associative, vendite di servizi o prodotti, o modelli innovativi di impact investing.
Ma anche da “finanziamenti indiretti governativi”, alcune ONG infatti, ottengono fondi indirettamente da governi tramite intermediari come chiese o gruppi religiosi (es. Trocaire, Misereor), aumentando la complessità della tracciabilità dei flussi.
E quindi la tanto dichiarata trasparenza?
Niente da fare, nessuno sa chi sono realmente i fondatori né da dove arrivano i soldi e questo è un dato di fatto, poi che ci siano bilanci, bilancini e bilancette non è importante, tutti sappiamo come funzionano i numeri nel mondo, non c’è bisogno di professori di matematica perché tanto la matematica è quella cosa ritenuta tale da un manipolo di persone ritenute competenti e il gioco è fatto!
Le ONG quindi, si finanziamento attraverso un mix di risorse pubbliche e private.
In Italia, i contributi pubblici spesso coprono oltre la metà delle entrate, ma il sostegno privato rimane cruciale.
Questa varietà di fonti può aumentare l’impatto delle ONG, ma richiede anche elevati standard di trasparenza e rendicontazione, in modo che il pubblico possa valutare l’effettiva indipendenza degli enti e verificare la destinazione dei fondi.
Ma all’estero?
Peggio che mai.
Anche se, ad esempio, la Mediterranea Saving Human APS, Associazione Di Promozione Sociale ha la sede a Bologna ma è impossibile sapere dove sia esattamente, nel web è praticamente impossibile ottenere un indirizzo preciso dell’associazione se non dall’Ufficio Camerale.
Strano, nel terzo setttore la trasparenza è la base delle attività, per trovare la sede di una semplice associazione "non profit" non si dovrebbe interpellare la CIA!
Insomma le ONG sono un mix fra i servizi segreti e Batman, in particolare quelle finanziate dall’ACRI, l'Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Spa, un'organizzazione volontaria, apolitica e senza scopo di lucro fondata nel 1912 che rappresenta le Fondazioni di origine bancaria e le Casse di Risparmio S.p.A.
Il suo scopo è tutelare gli interessi di queste realtà, promuovere la collaborazione tra esse e coordinare le loro azioni, inclusa l'attività di finanziamento a progetti e iniziative di utilità sociale tramite bandi e assegnazioni dirette, offre assistenza strategica, progettuale e organizzativa alle Fondazioni associate e partecipa a iniziative a portata nazionale e internazionale ed è un punto di riferimento per le autorità di vigilanza sulle Fondazioni.
...punto di riferimento per le autorità di vigilanza sulle Fondazioni!
Con riferimento al Rapporto annuale di SOS Méditerranée Italia, emerge che la Ocean Viking, nave della ONG francese, riceve in particolare fondi esteri, prevalentemente da fondazioni private, che rappresentano il 52% del totale.
I ricavi complessivi del 2022 ammontano a 580 000 €, con una crescita del 21% rispetto all’anno precedente.
L’intero finanziamento proviene quasi esclusivamente da donazioni private, fatta eccezione per 10.000 € erogati dalla Regione Lombardia, destinati a un progetto formativo per lavoratori.
Tra il 2021 e il 2022, le entrate da raccolta fondi sono praticamente raddoppiate.
L’Acri riunisce 107 soci, di cui ben 83 fondazioni di origine bancaria che vantano una strategica quota di minoranza dentro Cassa depositi e prestiti, il presidente è Francesco Profumo, numero uno della Fondazione Compagnia di San Paolo.
Nel 2021 e nel 2022 sono arrivati fondi anche dal Gruppo Editoriale Gedi della famiglia Agnelli.
Ma scavando nel web, incrociano dati e informazioni si arriva anche a Sky Group Limited, ItaliaOnline, Edizioni Piemme (Gruppo Mondadori) e Ogury.
Le "operazioni in mare", si legge nei rapporti, sono "costate" all’Acri, nel 2022, più di 8 milioni di euro.
Perchè sono costate se sono donazioni?
Non è impresa, è volontariato, oppure sbagliamo ad interpretare?!
Mediterranea Saving Human APS è tra le favorite e il supporto fondamentale arriva dalla Chiesa, in particolare ”dalla Conferenza episcopale siciliana e da singole diocesi”.
Il conto di Mediterranea è in Banca Etica.
Che su questo fronte nel 2022 ha erogato 39 milioni di euro a favore di 131 organizzazioni.
Addirittura Papa Francesco ha pubblicamente espresso sostegno per le operazioni di Mediterranea Saving Humans, ricevendo una scialuppa con giubbotto di salvataggio trovati in mare, destinata all’ingresso del Palazzo Apostolico come simbolo della dignità della vita umana.
Nell’agosto 2024 ad esempio, una nave a vela della Fondazione Migrantes - organo della Conferenza Episcopale Italiana (CEI) - ha affiancato la Mare Jonio, portando volontari, personale medico, mediatori culturali e giornalisti per supportare una missione di salvataggio.
Ah, quasi dimenticavamo, le garanzie personali per il progetto dell’ex No global Luca Casarini e dell’ex consigliere regionale dei Verdi in Friuli Venezia Giulia Alessandro Metz, le hanno fornite Nicola Fratoianni (segretario di Sinistra italiana), Erasmo Palazzotto (Partito democratico), Rossella Muroni (ex presidente di Legambiente e già deputata di Liberi e uguali) e Nichi Vendola (fondatore di Sel ed ex governatore della Puglia).
Inoltre, Banca Etica ha offerto “supporto” al crowdfunding.
Quando "non governativa" suona più come "politica", tiriamola giù la doppia maschera di SOS Méditerranée.
A parole, su carta, le ONG evocano altruismo e trasparenza...
Altruismo di sicuro!
Nei fatti, alcune operano come attori con agende politiche, sostenute da flussi economici che travalicano l’umano e sfiorano il potere.
I soldi quindi, da chi e perché?
Facciamo un riepilogo meno morbido.
Nel particolare 52 % dei fondi (580.000 € nel 2022) arriva da fondazioni private estere, mentre i governi e le istituzioni pubbliche restano ai margini
Il donatore principale è Acri (Associazione di Fondazioni e Casse di Risparmio), che versa oltre 250.000 € all’anno.
Le fondazioni bancarie implicate detengono una quota strategica in Cassa Depositi e Prestiti, nodo cruciale nell’economia italiana.
Tra i finanziatori si contano anche media corporate del gruppo Agnelli (Gedi), Sky, ItaliaOnline, Mondadori, oltre al supporto morale, etico e organizzativo di CGIL e ANPI.
Ma l'assoluta trasparenza associativa del terzo settore?
Solo a parole?
La nave Ocean Viking della ONG SOS Méditerranée, pur rappresentando una bandiera “umanitaria”, da una ricerca nel web, appare nascondere retroscena tutt’altro che limpidi.
I tagli governativi e i decreti (come il "Piantedosi") hanno costretto la nave a percorrere oltre 63.000 km in più, incorrendo in 1,3 milioni di euro di costi extra (tra il 2022 e il 2024)
Eppure, l’anno precedente, la sede francese registrava utile netto di 1,8 milioni di euro, con donazioni da oltre 38.000 privati, fondazioni e persino MSF.
Fondazioni che finanziano ONG che finanziano Onlus che finanziano Fondazioni che finanziano Associazioni che finanziano ONG ...
Torna la politica tra copertura e bastone!
Come non vedere ancora la matrice politica quando personalità note “sponsorizzano” crowdfunding e prestano "garanzie" personali?
Nel 2018, per il progetto "Mar Ionio" il supporto personale alle missioni è arrivato da figure come Nicola Fratoianni, Erasmo Palazzotto, Rossella Muroni e Nichi Vendola.
Non è una semplice battaglia civile è tutto un teatro politico dove ONG, grandi fondazioni e leadership progressiste condividono palco, messaggio e finanziamenti, con la trasparenza relegata a mero slogan.
Va segnalato anche il 'sostegno politico e simbolico' della Cgil di Maurizio Landini e dell’Anpi alle recenti missioni di mare, non solo alle pregresse.
l’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) ha preso una posizione solidale e attiva di sostegno ideale nei confronti delle missioni in mare delle ONG, in particolare Mediterranea Saving Humans e la sua nave Mare Jonio.
In sintesi però, supporti e accompagni di sorta, perché questa ONG non convince davvero?
Cosa rivela il contesto reale?
Fonti di finanziamento?
Prevalenza di fondazioni?
Media e sindacati legati politicamente?
Utili e riserve?
Ricchezza accumulata nei bilanci, oltre al bisogno operativo?
Supporto politico?
Leadership di sinistra coinvolte in prima persona?
Scopi dichiarati: Umanità e trasparenza sbandierati, ma agende politiche evidenti.
Si si ci sono bilanci, pubblicazioni, atti, articoli, va tutto bene, le carte stanno a posto!
Sono solo i conti morali e di schieramento politico che non tornano facili in strutture che, da statuto devono essere (non dovrebbero): apartitiche, apolitiche, apatiche e senza schieramenti di sorta.
Invece...
Eppure ...
La nostra conclusione.
Definirsi “non governativi” mentre si dipende da fondazioni politicamente schierate è un inganno che alimenta e non risolve la crisi di fiducia nell’azione civile.
Chi pretende il ruolo di salvatore, occultando il volto politico sotto la toga dell’umanitario, sta operando una fuga dalla trasparenza - e la società merita di saperlo.
Ora provate ancora a raccontarla a parole vostre la favola dell’umanità, del soccorso, dell’amore verso il prossimo e della spensieratezza del volontario, attivista politico!
Andava detto e noi l’abbiamo scritto.
a cura di fidias1970 - journalist GNPress 20643










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