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I VERI NUMERI DI LANDINI&Co...

  • oposservatoriopoli
  • 6 ott
  • Tempo di lettura: 7 min

Oscurano il web, sono forti nel farlo ma, non così forti…


Se cercate dati non li trovate.

 

Non ci sono conferme affidabili o numeri ufficiali completi che documentino tutti i danni e tutti i feriti nei manifestazioni recenti indette da Landini, USB, o altri movimenti per la flotilla e Gaza dall’inizio di settembre.

 

Perché anche  le fonti  giornalistiche  parlano di alcuni episodi con dati parziali, che però forniscono un quadro utile da considerare.

 

Ma a noi non basta.

Noi abbiamo indagato, siamo andati a fondo, realizzato un dossier, ed ecco cosa emerge.

 

Durante il corteo nazionale per Gaza a Roma del 4 ottobre, sono stati segnalati 41 agenti feriti tra le forze dell’ordine, 35 poliziotti, 3 della Guardia di Finanza, 2 Carabinieri, 1 della polizia penitenziaria ...per ora!

 

Nel corso dello sciopero generale del 22 settembre, a Milano, vennero segnalati circa 60 agenti contusi nei tafferugli tra manifestanti e forze dell’ordine.

 

In quei giorni, come riportato, ci furono anche arresti (una decina di manifestanti fermati a Milano) durante i disordini.

 

A Roma, durante il corteo del 4 ottobre, gruppi di manifestanti travisati hanno lanciato oggetti, smosso cassonetti, danneggiato arredi urbani e appiccato incendi a cassonetti e veicoli.

 

A Milano, in occasione dello sciopero e manifestazioni per Gaza, i manifestanti occuparono binari della stazione, bloccarono tangenziali, tentarono blocchi stradali e tram, in alcune zone proteste furono accompagnate da scontri con le forze dell’ordine.

 

E a Roma?

 

A Roma, manifestanti per la pace si sono divertiti ad imbrattare il monumento dedicato a Giovanni Paolo II con la scritta a spray “Fascista di merda”!

 

Hanno "sporcato" il monumento del Milite Ignoto, infangandone la memoria.

 

Per poi coprirla con un lenzuolo bianco con il messaggio per il Pontefice Leone "Sua santità vada a Gaza. Cristo muore lì ogni giorno".

 

Incredibile la stupidità e l’arroganza di questi ignobili senza Dio, né patria né famiglia!

 

Si parla di “tensioni” e “scintille” dopo fasi pacifiche, soprattutto durante il deflusso del corteo, con gruppi che deviarono dal percorso autorizzato, cercando di raggiungere obiettivi sensibili.

 

Chi sono questi facinorosi che sanno esattamente quali sono gli obiettivi sensibili?

 

E Landini?

 

Landini ne è uno dei diretti responsabili. E' il chiarissimo mandante, neanche troppo silenzioso, di tutto questo sfacelo.

 

Lo sapeva benissimo che sarebbe accaduto e da lui, non si è ascoltata alcuna parola di distacco da questi vandali che lui ha “invogliato” con uno sciopero generale che nulla ha a che vedere con i lavoratori italiani né con la Costituzione italiana se non con la poltrona politica che il grande sindacalista vuole raggiungere.

A Lui non interessa altro.

Del resto, sono trent'anni che in Italia i salari medi non crescono.

Si sono fatti passare sotto il naso il jobs act, la legge Fornero, il pacchetto Treu, la legge Biagi, i contratti a cinque euro, i governi di austerità di Monti e di Draghi, il Green pass per lavorare...ma la CGIL lo sciopero generale lo invoca per la Palestina?

E dai...su...

 

E Fratoianni, Bonelli e compagnia cantando?

Co-protagonisti di spessore di questa farsa con l'unico obiettivo di cavalcare l'onda del dissenso contro il governo.

Non interessa altro nemmeno a loro.

Altrimenti si batterebbero anche per tutte le altre guerre attuali, nelle quali purtroppo muoiono tanti innocenti.

O dobbiamo pensare che un bambino palestinese sia più importante di uno del Sudan?

 

Sapevano benissimo che tutto questo sarebbe accaduto ma…se non corri rischi...che te frega?

 

Per loro è tutto più semplice perché in quanto leader sindacali o politici non hanno alcuna responsabilità penale diretta per gli episodi di violenza o i danni avvenuti durante i cortei, a meno che non abbiano organizzato personalmente manifestazioni non autorizzate (cioè senza preavviso alla Questura, ex art. 18 T.U.L.P.S.), oppure, abbiano istigato esplicitamente alla violenza o all’inosservanza delle norme di ordine pubblico.

 

Però su questo argomento ci permettiamo un approfondimento perché se è vero che tutte le manifestazioni promosse ufficialmente da CGIL e dai partiti sono state formalmente preavvisate alle autorità, anche se alcune frange autonome hanno poi deviato dai percorsi autorizzati, la valutazione di illegittimità del blocco totale, espressa dalla Commissione di garanzia sugli scioperi non ci appare proprio una “legittimazione” dello sciopero, poiché la manifestazione va contro le norme della legge 146/1990, e la norma riguarda il diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali e tutela dei diritti costituzionali del cittadino utente.

 

Ovvero dei “veri” lavoratori!

 

Ma loro se ne fregano, faranno ricorso ...

 

Tanto paga Pantalone!

 

Che vuol dire?

 

Vuol dire che, alla fine, a pagare è sempre il cittadino comune, cioè “Pantalone”.


Il termine viene usato per indicare che, quando ci sono sprechi, errori politici, tasse, o scelte sbagliate fatte da altri (governo, burocrazia, aziende pubbliche, ecc.), il costo ricade sempre sulla gente normale, sul contribuente.

 

“Pantalone” era un personaggio della commedia dell’arte veneziana del Cinquecento, rappresentava il mercante ricco ma un po’ ingenuo, simbolo del veneziano medio, onesto e lavoratore… ma che finiva sempre per pagare per tutti.

 

E infatti i danni alle città …stazioni distrutte, negozi distrutti, strade impraticabili, edifici insudiciati, bottiglie rotte, autovetture bruciate, cassonetti bruciati, le Forze dell’Ordine ferite, i cittadini che non sono potuti andare al lavoro con un danno economico enorme alla nazione, tutti questo disagio lo pagherà Pantalone!

 

Tutto per la Palestina?

 

Tutto per i bambini della Palestina?

 

Quelli ai quali dovevano arrivare le “provviste” della flottiglia?

Le provviste che a quanto dichiarato dagli Israeliani non erano presenti sulle imbarcazioni fermate?

 

Le manifestazioni di questo periodo in Italia (legate alla questione palestinese, a Gaza o alla “flottiglia”) vedono episodi in cui il tema internazionale è diventato pretesto per proteste politiche interne, spesso con toni o comportamenti ben lontani dalla solidarietà pacifica.

Anche qui abbiamo l'obbligo di soffermarci sul significato della parola "solidarietà".

Indica una sostanziale convergenza o identità di interessi, idee e sentimenti.

Cioè, come sottolinea il mitico Chicco, "un sentirsi vicini, un sentimento di mutuo soccorso, di fratellanza verso qualcuno, insomma con qualcosa che ha a che fare con l'amore.

Invece il sentimento che caratterizza tutte queste manifestazioni è quello dell'odio.

Non si manifesta per qualcuno, ma si manifesta contro qualcuno."

 

 

Il confine tra attivismo per una causa e strumentalizzazione politica è sottile, e quando si trasforma in scontri, vandalismi o cortei non autorizzati, non è più una questione di diritti, ma di ordine pubblico.

 

Siamo più analisti che giornalisti, e lo dobbiamo sottolineare, in certi casi si è perso completamente il senso originario della protesta - e tutto sembra ridursi a un “contro il governo, a prescindere dal tema”.

 

Il genocidio di Gaza è colpa della Meloni!

 

Se Benjamin Netanyahu attacca la Palestina è colpa della Meloni!

 

Papa Giovanni Paolo II era un fascista!

 

Imbrattata la statua di Vittorio Emanuele II in Duomo (Milano) al termine della manifestazione per Gaza.

 

Al termine del corteo a Milano, alcuni attivisti sono saliti sulla statua rovesciando vernice sui leoni in marmo e sul bassorilievo in bronzo. Con lo stesso colore hanno lasciato due scritte: “Meloni vai via” sul bassorilievo e “Meloni merda” su uno scudo!

 

Tutto questo per il popolo di Gaza?

 

La deturpazione del Monumento agli Alpini di Torino, cosa c’entra con Gaza?

 

C’era bisogno di sporcare, vandalizzare, deturpare con scritte inneggianti ad una “Gaza libera” il cippo che l’Unione Italiana Reduci di Russia (Unirr) ha eretto a Torino in memoria di chi perse la vita durante la tragica Campagna di Russia del 1941-1943?

 

Landini cosa dice in merito?

 

Fratoianni, Bonelli, tutti zitti?

 

Perché nessun “giornalista”  fa domande precise a questi signori?

 

Paura forse, delle risposte di tendenza?

 

Quando qualcuno ha chiesto ai manifestanti per cosa stessero manifestando non hanno saputo rispondere … poi alla domanda precisa di chi fossero i “Sionisti”, beh, c’è solo da ridere, se non ci fosse da piangere!

 

E che dire dei giovani picchiati dopo il corteo per la Palestina di fronte a un locale vicino a Casapound?

 

Tre ragazzi sono stati aggrediti con caschi e bastoni dopo aver partecipato a una manifestazione per la Palestina, a Roma - nella zona compresa tra la stazione Termini e Rione Monti - alla fine del corteo partito dall’Università La Sapienza e arrivato in largo Corrado Ricci.

 

Il gruppo di manifestanti è stato assalito mentre stava tornando a casa: colpito da bastonate e caschi.

 

Un raid violento durato pochissimi minuti: gli aggressori sono poi fuggiti senza che nessuno riuscisse a fermarli, mentre uno dei tre aggrediti ha dovuto recarsi in ospedale per una profonda ferita alla testa.

 

Ci ricordano vagamente le storie di Katanga… di Paolo di Nella, di Sergio Ramelli …

 

E dell’aggressione alla sede di CasaPound a Roma?

 

Com’è che non se ne parla?

 

Un nutrito gruppo di manifestanti pro flottiglia hanno inscenato un lancio di bottiglie e sassi all’indirizzo della sede storica di CasaPound Italia in via Napoleone III 8.

 

Il gruppo di delinquenti, staccatosi dal corteo, ha deliberatamente provato a sfondare il portone dello stabile tirando bombe carta e fumogeni.

 

Come molti sanno il palazzo ospita da piu di vent’anni ben diciannove famiglie in difficoltà abitativa tra cui numerosi bambini e disabili e alcune schegge e fumogeni hanno ferito un minore che ha avuto momenti di difficoltà respiratoria grave.

 

Se fosse accaduto il contrario?

 

Se facinorosi di destra avessero attaccato Leoncavallo o Askatasuna?

 

Ci sarebbe stato tutto questo silenzio?

 

Eppure CasaPound ha assunto una posizione chiara in sostegno dei popoli in lotta per la propria identità, tra cui ovviamente anche quello palestinese.

Va detto chiaramente: nelle manifestazioni per Gaza c’è un cortocircuito e il cortocircuito è nel quadro generale.

A monte!

 

Per chiudere... ecco la ciliegina sulla torta di merda!

 

In foto possiamo vedere un manifestante, un trentenne di Adria che  a Bisceglie, nel nord Barese, espone lo striscione “Meloni, Tajani e Salvini  farete la fine di Mussolini” al corteo pro-Pal!

Che riesce ad essere peggiore dello striscione dove si inneggia al 7 ottobre come l'inizio della resistenza palestinese.

 

Ecco la degenerazione della piazza, la legittimazione di minacce e l’aumento della tensione che può sfociare in scontri.

 

La risposta del governo sull’ordine pubblico dev’essere immediata!

 

l’uccisione di Mussolini (25 aprile 1945) avvenne in un contesto di guerra civile e ritorsioni; raccontarla è importante per comprendere i traumi del passato, non per usarla come modello di vendetta.

 

Non confondere memoria storica e giustificazione della violenza oggi.

 

Sottolineiamo che usare un evento storico tragico come minaccia è inaccettabile e pericoloso per la democrazia.

 

L’Italia è una polveriera con la miccia corta, il popolo è stanco ed arrabbiato, c’è insoddisfazione generale e tanta tanta pressione politica, troppa politica che l’opposizione attuale sta trasformando in odio, in violenza, a quanto pare impunita ...

 

Stiamo vivendo un pericolosissimo remake contro i fascisti, contro gli ebrei, contro il Governo…

Landini, Fratoianni, Bonelli... che vi piaccia o no, siete parte diretta e indiretta di questo attacco al Governo. E ne siete responsabili.

Fermatevi prima che ci scappa il morto -o i morti- perché siamo ad un pelo dalla prima visione di un cortometraggio già visto.

Cortometraggio che non è mai piaciuto a nessuno …

 

A noi, personalmente, non è mai piaciuto …


ree

 
 
 

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"Comment is free, but facts are sacred. Comment also is justly subject to a selfimposed restraint. It is well to be frank. It is even better to be fair. This is an ideal."

È una frase di C.P. Scott, direttore del Guardian per 57 anni, dal 1873 al 1930.

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