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OP Osservatorio Politico

Prese il pane e lo spezzò e i pellegrini furono ricoverati!

  • oposservatoriopoli
  • 30 lug
  • Tempo di lettura: 5 min

Malori a tavola e pasto “divino”, il Vaticano tace, ma i pellegrini finiscono all’ospedale …

 

ROMA - 15 pellegrini polacchi intossicati su 96 …


Dopo le ombre su appalti e pagamenti mai effettuati per i pellegrini del Giubileo Giovani ecco che spunta il primo caso grave di intossicazione: 15 pellegrini ricoverati!

Si continua a camminare e mangiare per fede ma per digerire, resta solo l'amaro dell’imbarazzo.

Una cena.

Un ricovero multiplo.

Il conto?

Ancora una volta lo paghiamo noi.

Con l’immagine si, con la salute di sicuro i pellegrini.

Non solo in senso figurato perché mentre la macchina organizzativa del Giubileo dei Giovani continua a sbandierare successi spirituali, la cronaca invece, ci riporta bruscamente sulla terra: sei fedeli sono finiti all’ospedale dopo aver consumato un pasto in una delle mense convenzionate per l’accoglienza religiosa.

Il sospetto, fondato, è di intossicazione alimentare.

A questo punto, le coincidenze fanno rumore.

Il cibo servito era buono?

Rispondeva ai requisiti richiesti a gennaio nell’appalto generale?

Da chi è stato cucinato e servito?

Sembra che il fattaccio sia accaduto nella parrocchia Santa Maria della Speranza, al Nuovo Salario, in via Francesco Cocco Ortu.

Da mesi ormai, aleggia un'ombra sul "VaticanGate Catering", il nome che ormai accompagna la vicenda opaca degli appalti per la ristorazione giubilare, un appalto assegnato e “soddisfatto” società supportate dalla Diocesi capitolina che svaniscono, pagamenti fantasma e pseudo imprenditori “fantasmi” che, protetti dal blasone nobiliare, hanno prima richiesto centinaia di migliaia di pasti e dopo averli trovati, dopo aver contrattualizzato, al momento di pagare… niente, non hanno tirato fuori un euro!

O forse sì, qualcuno è stato pagato ma non chi doveva esserlo davvero per i servizi svolti.

L'inchiesta è ancora ferma in attesa di un decreto ingiuntivo ma intanto, a quanto pare, per i pasti del Giubileo, la gente si ammala.

Coincidenza?

Karma?

Chi può dirlo …

Quello che sappiamo è che, in più di un caso, società coinvolte nei servizi di ristorazione hanno rinunciato improvvisamente ai contratti.

La Diocesi di Roma, o meglio, il Servizio per la Pastorale Giovaniledella Diocesi di Roma è rimasto senza pasti però, a quanto pare, i pasti sono comunque serviti “per fede” ma a rimetterci ora sono i pellegrini stessi, intossicati da un sistema avariato prima ancora che dai cibi - forse - scaduti.

Sul caso specifico dei pellegrini polacchi indagano i Carabinieri della Compagnia Monte Sacro e quelli del NAS.

Ma, la Santa Sede ha fatto da garante morale?

No.

Solo il Servizio per la Pastorale Giovaniledella Diocesi di Roma ha fatto da garante morale (ma non contrattuale…) del sistema accoglienza e dopo l’uscita degli articoli al vetriolo e le tante segnalazioni ufficiali ricevute non ha ancora preso posizione pubblica sui disservizi di inizio anno sugli appalti non pagati, né oggi sull’episodio attuale d’intossicazione.

Intanto le cucine continuano a girare, gli avvisi di pagamento no e a quanto pare, a fine luglio 2025 risultano ancora pagamenti inevasi per gli appalti milionari.

Ciò nonostante era quasi dato per scontato che sarebbe accaduto, è fin troppo facile fare due più due per i pasti del Giubileo, se chiedi 1.200.000 pasti ad un prezzo esasperato, li trovi e non li paghi, beh, forse il piano “B” non sarà mai quello che ti salva i pellegrini, perché non c’è un piano “B”.

Se non hai le idee chiare di come funziona un determinato lavoro magari ti troverai con dei pasti scarsi serviti a condizioni insensibili, forse in assenza di controlli, questo perché con appalti a basso costo è facile che le persone vadano in pronto soccorso.

Se non è negligenza è cinismo.

Se non è dolo è profonda indifferenza.

Ma nel silenzio tombale delle istituzioni ecclesiastiche l’unica cosa che si muove, a quanto pare, sono le ambulanze e le auto dei Carabinieri ...

A chi ha chiesto lumi - tra giornalisti e inviati - è stato risposto che: “i pasti sono frutto della generosità” la stessa generosità che porta alcune Diocesi a “nascondere” immigrati probabilmente clandestini …

Opera pia …

Migliaia (milioni) di giovani pellegrini, anziani in cerca di conforto e famiglie con figli al seguito in arrivo per il Giubileo che a Roma dovranno dormire, spostarsi e mangiare ed è tutto un “forse” e siamo alle porte di agosto, caspita che scenario che si prospetta … eppure a Roma tutti “lassù” sventolavano felici il progetto "Amici del pellegrino", ovvero, l'iniziativa promossa da Vaticano, Confcommercio e Pellegrini che coinvolge ristoranti, bar, pasticcerie e altri pubblici esercizi della Capitale per offrire colazioni, pranzi e cene a prezzi accessibili!

Ricordiamo ancora la conferenza stampa di Amici del Pellegrino che a febbraio u.s. avvenne presso Palombini all'Eur, fu un vero successo … una buona notizia per i pellegrini del Giubileo 2025: niente più molliche nel sandalo né panini benedetti al sole.

Infatti, grazie alla comodissima web app, i fedeli potranno accedere ai “buoni pasto digitali”, spendibili presso una rete di pubblici esercizi (400 finora) che hanno aderito all’iniziativa.

Quini niente paura se l’appalto generale è sfumato, ora ci pensa il digitale.

Basta code, basta mensa parrocchiale.

Un QR Code e via (si fa per dire), verso percorsi gastronomici “tipici” in collaborazione con “importanti realtà del food”.

Traduzione: carbonara a 18 euro, magari in trattorie improvvisamente “consacrate” dalla Curia con benedizione annessa e rincari in spirito giubilare!

Peccato che le card dell’app abbiano un’interfaccia poco intuibile e che abbiano ricevuto recensioni negative per il ritardo nell’attivazione dei buoni (oltre 15‑20 minuti), oltre alle proteste degli operatori che lamentano pagamenti non pervenuti o rimborsi in ritardo …

L’unico miracolo finora avvenuto?

Il silenzio.

Si, il silenzio.

Nel silenzio che segue ogni scandalo ecclesiastico si affaccia ora una verità che non si può più coprire con la carità pelosa o il senso del sacro: il Giubileo dei Giovani 2025 rischia di passare alla storia non come un evento di fede, ma come una gigantesca operazione di immagine costruita sui progetti a metà, sulle spalle di chi ha dato senza ricevere nulla in cambio e ora, anche sui pellegrini intossicati.”

Di fronte a una situazione così grave, il silenzio della Diocesi di Roma non è più solo assordante: è irresponsabile.

Nessun comunicato.

Nessuna presa di posizione.

E soprattutto, nessuna indagine interna sugli appalti che hanno visto sfumare gli oltre 1.200.000 pasti per agosto p.v., così come nessuna parola sugli eventuali disservizi nè sui pasti che non saranno mai serviti.

Magari solo l’invito a “pregare”, mentre i pasti, magari si trasformano in minacce alla salute, con questo caldo è facile.

Chi guida un popolo di fedeli ha il dovere di rispondere con trasparenza.

Tacere, di fronte a intossicazioni e appalti opachi, non è mai prudenza.

È complicità.

E se in Vaticano il Giubileo è ancora vissuto come un trionfo spirituale a Roma invece, comincia a somigliare sempre più a un’amara Via Crucis fatta di omissioni, conti che non tornano e pellegrini portati via in autolettiga.


A cura di Fidi@s1970 - Member 20643 * GNS Press Association e "Mino"

(Immagine© IA)

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