Israele: C'est la guerre...(e non è a senso unico...)
- oposservatoriopoli
- 10 set
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Parliamo di memoria. Perché, per molti, è veramente corta.
Lo stato d’Israele dal lontano 1948 ha subito diversi attacchi armati e su larga scala.
Ricordiamoli, partiamo dalle aggressioni armate degli stati confinanti.
1948-1949, la guerra arabo-israeliana (Guerra d’Indipendenza), la coalizione di Egitto, Siria, Giordania, Iraq e Libano attacca il nuovo Stato di Israele.
1956, la famosa “Crisi di Suez”, Israele, con Francia e Regno Unito, affronta l’Egitto di Nasser.
Poi nel 1967, nella “Guerra dei Sei Giorni”, Israele colpito da Egitto, Siria e Giordania risponde con un attacco preventivo.
Ancora nel 1973 con la “Guerra del Kippur”, l’attacco a sorpresa di Egitto e Siria nel giorno della festa ebraica.
Infine nel 1982 nella “Guerra del Libano”, Israele invade il Libano meridionale ma solo dopo i continui attacchi di Hezbollah e dell’OLP, l'Organizzazione per la Liberazione della Palestina istituita nel 1964 che rappresenta tutt’oggi il movimento nazionale palestinese.
Ricordiamo però, che l’OLP fu fondata a Gerusalemme nel maggio 1964 da una riunione di 422 personalità nazionali palestinesi, a seguito di una precedente decisione della Lega araba, il suo obiettivo era la “liberazione della Palestina” attraverso la lotta armata e ricordiamo anche che ll cosiddetto “lodo Moro” fu un patto segreto di non belligeranza tra lo Stato italiano e il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina (FPLP).
Ma, torniamo alle aggressioni terroristiche e di guerriglia subite da Israele.
Oltre alle guerre “regolari”, Israele ha affrontato le Intifade (1987-1993 e 2000-2005), le rivolte palestinesi con attentati, scontri e attacchi armati.
Poi gli attacchi missilistici e razzi da Gaza (in particolare da Hamas e Jihad Islamica, soprattutto dal 2005 in poi).
Come non ricordare gli Hezbollah dal Libano, compresi i bombardamenti e rapimenti (conflitto più grande risalente al 2006).
Poi gli attentati suicidi negli anni ’90 e 2000, soprattutto durante la Seconda Intifada e infine l’attacco del 7 ottobre 2023 da parte di Hamas, la più grave strage contro civili israeliani dalla fondazione dello Stato, con oltre 1.200 morti.
Se includiamo terrorismo, intifade e attacchi di milizie, le aggressioni sono state centinaia, in un conflitto che dura da oltre 75 anni.
Senza contare le persecuzioni antiebraiche o antisemitiche di sempre.
Antiebraiche e non antisioniste perché c’è chi ancora non conosce la differenza.
La parola specifica contro i giudei nasce proprio in Germania nel XIX secolo, come eufemismo di Judenhass “odio per gli ebrei”, il resto è noto.
Malgrado sia una parola relativamente recente, viene utilizzata per indicare un sentimento di ostilità e odio verso gli ebrei (Judenhass) che invece è molto più antico.
Arriviamo all'Olocausto, il genocidio di circa 6 milioni di ebrei tra il 1941 ed il 1945, di cui furono responsabili le autorità della Germania nazista, i loro alleati e i collaborazionisti.
Gli ebrei furono le principali vittime tra i gruppi ritenuti dai nazisti "indesiderabili" o "inferiori" per motivi politici o razziali.
Quello che subirono però, a nostro avviso non fu un olocausto ma una "Shoah", perché il termine "Olocausto" può evocare connotazioni di sacrificio volontario, considerate inappropriate per descrivere la violenza e lo sterminio forzato degli ebrei.
Ma, arriviamo a Gaza.
La Palestina è membro della Lega araba, dell'Organizzazione della cooperazione islamica, l'attuale esecutivo dell'Autorità Palestinese, presieduto dal Primo Ministro Mohammad Shtayyeh è in carica dall'aprile 2019 e governa la Cisgiordania mentre la Striscia di Gaza è amministrata dal 2007 da un'autorità de facto facente capo a Hamas.
Hamas?
Hamas è un'organizzazione politica e militare palestinese islamista, sunnita e fondamentalista, centrale nel conflitto israelo-palestinese.
È classificata come terroristica da alcuni Stati, mentre da altri è considerata una legittima organizzazione di resistenza
La carta costitutiva di Hamās del 1988 (poi abrogata nel 2017) dichiarava che il suo obiettivo è di "sollevare la bandiera di Allah sopra ogni pollice della Palestina", cioè di eliminare lo Stato di Israele e sostituirlo con una Repubblica islamica.
Nasce come ‘braccio operativo’ (armato) dei Fratelli Musulmani in Palestina, ha un doppio profilo: da un lato è un partito politico che partecipa alle istituzioni palestinesi, dall'altro mantiene un braccio militare, le Brigate Ezzedin al-Qassam, con cui conduce attacchi armati contro Israele e l'occupazione dei territori palestinesi.
Ma non c’è possibilità di alcuna trattativa culturale europea con chi riconosce la validità della Sunna e si ritiene erede della giusta interpretazione del Corano.
Houston abbiamo un problema, forse più di uno.
Hamas e Hezbollah sono due gruppi militanti islamici nonché attori significativi nella lotta armata in Medio Oriente che però, operano in contesti diversi.
Hamas, il Movimento della resistenza islamica attacca Israele da una parte, Hezbollah, il Partito di Dio, dall’altra.
Grazie anche all’appoggio dell’Iran, Hezbollah è cresciuta talmente tanto da diventare una delle forze armate arabe più potenti ed è considerata un’organizzazione terroristica da molti paesi, compresi gli Stati Uniti.
Quindi alla stato attuale, Israele, stato riconosciuto, subisce la pressione di tutti gli stati e le organizzazioni islamiche, financo quelle terroristiche e, secondo la logica europea del 30° secolo, non dovrebbe difendere né
sé stesso, se il suo popolo, né i propri interessi!
Ieri Israele ha attaccato Doha, in Qatar, l’Operazione "Giorno del Giudizio" nell'emirato saudita ha centrato i vertici di Hamas ivi riuniti.
È la prima volta che l'Idf attacca il Qatar perché quella leadership accusata da Idf e Shin Bet di aver guidato per anni le attività terroristiche contro Israele e direttamente responsabili del massacro del 7 ottobre.
È la guerra, non ci sono posizioni di giusto o sbagliato, è la guerra, se c’è chi condanna c’è chi osanna, il terrorismo stesso è sempre stato un bipolarismo politico-sociale, da una parte il terrorista, dall’altra l’eroe per la liberazione.
Questo concetto vale per tutte le opposte fazioni, l’Hezbollah che si fa saltare ed uccide più occidentali infedeli possibili è un eroe in casa e il Marines USA è un infedele, viceversa, se il Marines USA uccide trenta Hezbollah è un eroe in casa e l’Hezbollah un terrorista!
Succedeva anche qui in Italia negli anni di piombo …
Ma nessuno ha più la memoria a lunga gittata, a quanto pare solo i missili Israeliani cel’hanno.
C’è chi condanna Israele anche per l’attacco a Doha (Qatar) e quello avvenuto a Teheran (Iran) però, c’è anche chi ha dimenticato le azioni belliche dell’Europa e degli USA…
La condanna per Israele arriva all’unisono anche dalla Spagna, dalla Francia e dalla Germania ma, qualcuno ricorda le azioni della Francia in Libia?
Qualcuno ha dimenticato che proprio a causa delle azioni di guerra della Francia in Libia è stato assassinato Gheddafi?
Mu'ammar Gheddafi non è stato ucciso dai francesi, è stato catturato e ucciso dai ribelli libici il 20 ottobre 2011, mentre si nascondeva, così ce la raccontano la versione buona ma in realtà, è stato ammazzato dalle forze della NATO.
Nessuno ha sollevato alcuna polemica.
Così come lo è stato Saddam Hussein, giustiziato dagli USA che in realtà, così ci dice la storia, non hanno mai partecipato alla sua condanna!
E già, la sua esecuzione per impiccagione, quella di Saddam Hussein avvenuta il 30 dicembre 2006 è stata gestita dalle autorità irachene, gli Stati Uniti hanno solo guidato l'invasione dell'Iraq nel 2003 ed hanno solo costruito la nuova banca irachena …
Infine Abdullah Öcalan, il leader e fondatore del PKK - Partito dei Lavoratori del Kurdistan arrestato il 15 febbraio 1999 in Kenya dagli agenti dei Servizi segreti turchi (MİT) e subito portato nella prigione dell'isola di Imrali, sempre in Turchia.
Eppure il dirigente curdo Abdullah Ocalan arrivò spontaneamente a Roma il 12 novembre 1998 accompagnato da Ramon Mantovani, deputato di Rifondazione Comunista, si consegnò alla Polizia italiana perchè sperava di ottenere asilo politico ma le pressioni esterne e la minaccia di boicottaggio verso le aziende italiane spinse il governo D’Alema a ripensarci …
E anche lui, abbandonato, fece la fine che non doveva fare, tanto che il PKK considerato un manipolo di terroristi dagli USA, oggi sono quelli che combattono l’Isis al loro fianco!
Ma nessuno però, rivela che i servizi turchi presero Ocalan solo grazie ai servizi israeliani …
E l’Inghilterra?
L'Inghilterra ha partecipato a un intervento militare internazionale nel 2011, durante la Prima Guerra Civile Libica, per opporsi anch’essa a Mu'ammar Gheddafi.
Le forze britanniche hanno lanciato missili Tomahawk dai sottomarini e hanno partecipato ad altre azioni militari nel conflitto, che ha visto l'opposizione tra le forze lealiste di Gheddafi e i ribelli.
Ma nessuno ha sollevato polemiche all’epoca.
Anche la Spagna ha partecipato all'intervento militare della NATO in Libia nel 2011, un conflitto guidato da USA e NATO che ha portato al rovesciamento e alla morte di Gheddafi.
Nessuuno sollevò polemica.
Oggi, invece, le Israele c’è assoluta polemica anche quando si difende in casa.
Germania, Spagna, Francia pronte a condannare quando hanno perpetrato le medesime barbarie in territori esteri, lontani dall’Europa.
Ecco la grande ipocrisia europea: quando si tratta di bombardare Belgrado, Tripoli o Kabul, l’Europa diventa improvvisamente “paladina della democrazia”, e nessuno si straccia le vesti per i civili massacrati.
Ma quando Israele risponde ad attacchi terroristici dentro i propri confini, allora fioccano le condanne, le mozioni, le sanzioni morali. Germania, Francia, Spagna e compagnia bella: col dito puntato contro Gerusalemme per lavarsi la coscienza sporca di guerre coloniali e interventi fallimentari...
Una doppia morale talmente sfacciata da diventare grottesca. Perché, diciamolo senza giri di parole: l’Europa non difende i diritti umani, difende solo la propria ipocrisia.
E per notizia, nel mondo di oggi, 2025, la Global Peace Index indica essere attivi 56 conflitti attivi, il numero più alto dalla Seconda Guerra Mondiale.
Questi conflitti terribili e senza quertiere, alcuni dei quali sono focalizzati su luoghi come l'Ucraina, Yemen, Etiopia, Somalia, Sudan, Repubblica Democratica del Congo, Sudan del Sud, Mali, Burkina Faso, Niger, Birmania, Yemen e Palestina coinvolgono oltre 90 paesi e stanno provocando centinaia di migliaia di vittime e milioni di sfollati.
Non c’è solo Israele... non c’è solo la Palestina...
Se si vuole la pace nel mondo la si deve volere a 360°.
Non è negoziabile.
Così come non è negoziabile l’identità di un popolo che, a torto o a ragione, dipende dai punti di vista, fa solo il bene per se stesso poiché, di sicuro, è molto più unito di chi chiacchiera con la memoria corta …
Articolo cura di Fidi@s1970 - Member 20643 * GNS Press Association
(Golda Mabovič, immagine di repertorio)










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