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OP Osservatorio Politico

Il razzismo: la bugia più comoda per chi cerca potere...

  • oposservatoriopoli
  • 15 set
  • Tempo di lettura: 10 min

Propaganda e retorica: basta!

 

In un’epoca in cui ogni parola è passata al microscopio e ogni gesto viene politicizzato, il razzismo è diventato - per molti - meno una realtà concreta e più una scusa strategica.

 

Non che la discriminazione non esista, ma il modo in cui il termine “razzismo” viene oggi usato (e abusato) serve troppo spesso ad alimentare indignazione, guadagnare visibilità e ottenere vantaggi politici.

 

È una parola potente, e come tutte le parole potenti, è finita nelle mani sbagliate: brandita non per combattere l’odio, ma per dividere, provocare e manipolare l’opinione pubblica.

 

Non si può più parlare di nulla senza che qualcuno gridi al razzismo.

 

Non importa se si sta discutendo di immigrazione, sicurezza o cultura: la parola magica arriva sempre, pronta a ZITTIRE chiunque non si allinei con la narrazione dominante.

 

Ma a guardare bene, chi urla al razzismo non vuole giustizia: vuole potere, visibilità e controllo del discorso pubblico.

 

Il politico che si inventa il razzismo per coprire l’incompetenza, nasce quando un assessore alla sicurezza di una grande città italiana fu criticato per il fallimento nella gestione dei campi rom, la risposta non fu un’assunzione di responsabilità, ma l’accusa: “Attacco razzista”.

 

In realtà, i cittadini si lamentavano di microcriminalità, rifiuti abbandonati e zero integrazione, ma bastò quella parola – razzismo - per chiudere la bocca a tutti.

 

Una mossa da manuale: non puoi criticare se non vuoi passare per mostro!

 

L’influencer indignato... ma solo quando fa comodo al partito, ogni anno, puntualmente, qualche influencer pubblica una foto indignata per un episodio “razzista” che, guarda caso, si trasforma in una valanga di like e condivisioni. Salvo poi scoprire che il video era decontestualizzato, o addirittura vecchio di anni.

 

Ma intanto la visibilità è arrivata.

 

E quando il polverone si calma?

 

Spariti.

 

Non una parola, non una scusa.

 

Il conduttore TV che cerca lo scandalo, ricordo che un durante un talk show, un giornalista italiano si è permesso di dire che l’Italia dovrebbe avere un controllo più severo sull’immigrazione irregolare.

 

Apriti cielo: fu bollato come “xenofobo” e cacciato dal programma.

 

Nessuno ha analizzato i dati, nessuno ha chiesto: “Ma è vero quello che dice?” L’importante era trovare il colpevole.

 

Il razzismo, in questo contesto, è diventato un’arma per eliminare ogni voce fuori dal coro.

 

Se l’italiano non è di sinistra e non la pensa a sinistra allora è “razzista” e quindi “fascista”, non c’è altra strada.

 

Ma l’italiano non è razzista, non lo è mai stato.

 

È questa la logica tossica che domina oggi il dibattito pubblico italiano.

 

Un’opinione diversa?

 

Sei “fascista”.

 

Preoccupato per l’immigrazione incontrollata?

 

Sei “xenofobo”.

 

Vuoi difendere le radici culturali italiane?

 

Allora sei “intollerante”.

 

Insomma, se non canti ‘Bella Ciao’ a ogni intervista o non ti inginocchi davanti all’ultima moda pseudo-progressista, vieni automaticamente etichettato come un pericolo sociale, di destra.

 

Ma questo gioco è fin troppo comodo.

 

La sinistra non combatte più per i lavoratori, per la gente comune, per chi si alza la mattina alle 6 per portare a casa il pane.

 

No.

 

La sinistra di oggi è tutta salotti, università patinate e hashtag indignati.

 

Non difende più il popolo, lo disprezza.

 

E quando il popolo parla – quando dice “ho paura”, “voglio sicurezza”, “voglio meritocrazia” - la sinistra lo zittisce con una sola parola: razzista!

 

Ormai è un classico ma in realtà non è uno schieramento ideologico il nostro, men che meno politico.

 

Anzi, non c’è destra che tenga, all’italiano medio non interessa più la politica quanto la propria sicurezza e la sicurezza non ha colore.

 

L’italiano non è razzista.

 

L’italiano è stufo.

 

Stufo di essere insultato se osa dire che l’integrazione non funziona quando è senza regole.

 

Stufo di sentirsi dire che è un privilegiato bianco quando magari non arriva a fine mese.

 

Stufo di essere usato come bersaglio da chi si arroga la superiorità morale solo perché cita Gramsci o si commuove davanti a un barcone.

 

Per decenni l’italiano ha aperto la porta, ha aiutato, ha ospitato.

 

Ha accolto gli albanesi negli anni '90, ha dato lavoro a filippini, romeni, marocchini, ucraini.

 

E ora si sente dire che è un razzista solo perché chiede regole, confini, rispetto?

 

No, grazie.

 

Il razzismo vero è un’altra cosa.

 

Ed è una vergogna che venga svenduto come etichetta politica per screditare chiunque osi pensarla diversamente da chi oggi gestisce, ad esempio, oltre 30 miliardi di euro per i soccorsi in mare “non” governativi …

 

L’arma dell’antifascismo a orologeria spacca il minuto!

 

La sinistra, quando non ha argomenti, tira fuori il solito spauracchio: il fascismo.

 

Un fantasma utile a nascondere la propria bancarotta politica.

 

Parlano di fascismo mentre censurano chi dissente, etichettano, emarginano. Parlano di democrazia ma vogliono un pensiero unico, dove tutto ciò che è “di destra” è male per definizione.

 

È un sistema chiuso, autoreferenziale, intellettualmente vigliacco.

 

Ma l’italiano, lo ripeto, è stanco della politica come delle etichette.

 

L’italiano è inclusivo, è vivo, è verace, è pronto a dare una mano a tutti, sempre.

 

L’italiano non è mai stato colui che mette all’angolo, l’italiano non si è mai trincerato dietro un no, forse solo dietro la “ragion di stato” ma solo perché obbligato da altri stati che hanno abusato della sigla NATO.

 

Che dire di ciò che succede in Italia e nel mondo?

 

Vogliamo dargli una letta?

 

In Italia disponiamo di un buon allevamento criminale nostrano, a più livelli, di certo, non abbiamo bisogno di risorse in tal senso, abbiamo già i magazzini pieni dei nostri prodotti!

 

Perché importare altra criminalità senza dazi?

 

Il ministro Piantedosi ha riferito che nella sola area metropolitana di Milano fino al 65% dei reati è commesso da persone straniere.

 

E nel resto d’Italia?

 

Stupri a Bologna, Genova, Firenze e Roma.

 

Gli autori?

 

Tutti provenienti dal Magreb e Nord Africa, tutti clandestini sbarcati illegalmente o con decine di precedenti penali, anche specifici.

 

Sarà un caso?

 

Chi può dirlo.

 

Non si può dire!

 

Ma allora, cosa si può dire?

 

Roma, Tor Tre Teste, donna violentata.

 

Roma, violentata nel parco.

 

Varese, donna aggredita.

 

Mestre, donna aggredita.

 

Brescia, donna aggredita, molestata e rapinata.

 

Foggia, donna molestata.

 

Milano, donna aggredita e rapinata.

 

L’elenco potrebbe essere infinito, la variante è la città, la costante è la violenza sulle donne, il denominatore comune, attore della violenza è l’extracomunitario di colore, Tunisia, Algeria, Nigeria e compagnia cantando.

 

Non sanno come ci si comporta in un paese civile?

 

Non sanno che la donna è inviolabile?

 

Non sanno che non si può uccidere e mangiare un cane in strada?

 

Non sanno che non si può rapinare la gente per strada?

 

Però sanno usare un cellulare, la wireless, sanno bere, rubare e spacciare e, soprattutto, sanno chiamare gli avvocati.

 

Ah questi avvocati specializzati in …

 

Giorgia Meloni nel 2024 ha rilasciato un’intervista al settimanale Donna Moderna ed ha dichiarato che “c’è un’incidenza maggiore, purtroppo, nei casi di violenza sessuale da parte di persone immigrate, soprattutto illegalmente”.

 

Insorta l’opposizione in difesa degli immigrati (clandestini) ha replicato che, secondo i dati Istat più aggiornati e completi, nel 2022 sono state denunciate o arrestate 5.775 persone con l’accusa di violenza sessuale.

 

In quest’ultima categoria rientrano atti molto diversi tra loro, dalle molestie allo stupro.

 

Infatti, secondo i loro dati, di queste persone denunciate arrestate o denunciate, 3.340 erano italiane, 2.435 straniere.

 

Dunque, la maggioranza è composta da cittadini italiani: il 57,8 per cento contro il 42,2 per cento degli stranieri.

 

E quindi questo dato “certo” dovrebbe convincerci che è tutto a posto, che l’immigrazione non è un problema.

 

Quindi le 2.435 donne stuprate o molestate da extracomunitari (clandestini, non regolari sul nostro territorio) dovrebbero accettare di buona sorte la solo malasorte perché ad averle molestate o stuprate è stata solo la minoranza dei criminali presenti sul territorio.

 

Una minoranza che non doveva neanche accedere nel nostro territorio.

 

Invece accede ed è libera di fare ciò che vuole perché quando non hai niente, si produce una degenerazione che può portare da ogni parte!

 

E la magistratura?

 

Stendiamo un velo pietoso, la magistratura ha spazio d’azione con leggi vergognose quindi sceglie la strada più facile (e politicamente più vantaggiosa), quale l’applicazione “motu proprio” delle sanzioni e delle pene che, in questi casi non sono garantiste ma a dir poco sono vergognose.

 

Ancora fa eco nei tribunali d’Italia (e non) la frase choc dell'avvocatessa Carmen Del Genio - membro del Comitato Pari Opportunità della Corte d'Appello di Salerno – (testuali): "Non possiamo pretendere che un AFRICANO sappia che in Italia su una spiaggia non possa VIOLENTARE una persona".

 

Ma si, dobbiamo riscriverla: "Non possiamo pretendere che un AFRICANO sappia che in Italia su una spiaggia non possa VIOLENTARE una persona".

 

Si, dobbiamo riscriverla ancora una volta: "Non possiamo pretendere che un AFRICANO sappia che in Italia su una spiaggia non possa VIOLENTARE una persona".

 

Va scritta e riletta più e più volte perché questa perla giuridica di saggezza deve rimanere fissa nella mente di tutti gli italiani e, specialmente delle vittime di stupro.

 

Poi continua con: “probabilmente un Africano non conosce questa regola”.

 

Così come un Africano non sa che non si può violentare una donna in spiaggia, probabilmente non sa neanche che non si possono commettere i reati contenuti nel Codice Penale nostrano.

 

Ma questo vale solo per gli altri, cioè, vale quando lo stupro non è subito in casa.

 

E no, in casa sinistra gli immigrati non entrano!

 

Ve lo ricordate il caso Scarpellini?

 

Il sindaco #Pd Margherita Scarpellini, Sindaco di Monte San Savino (Arezzo),  fu al centro di gravi polemiche a causa di una lettera pubblicata dalla propria figlia sul blog di Concita De Gregorio, in cui la giovane denunciava i pregiudizi della madre nei confronti del fidanzato, un profugo.

 

Francesca Testi intraprese una relazione sentimentale con un profugo e il primo cittadino avrebbe espresso apertamente la sua disapprovazione: "Lavorando fra i migranti mi sono innamorata di Jeff. Quando ne ho parlato con mia madre, persona di sinistra, sono rimasta delusa dalla sua reazione. Mi ha detto che sono una persona malata, che i neri vanno solo compatiti, che avrebbe dovuto farmi arrestare, che lui sta con me solo per tornaconto". Questo aveva scritto la ragazza raccontando la storia ai giornali.

 

Beh, non male come esempio di #coerenza.

 

E via via, camminando nella storia controversa di questo Bel Paese si arriva al bando del sindaco di Roma #Gualtieri.

 

Roma è allo sbando, strade, stazioni e metropolitane insicure e allagate per quattro gocce d’acqua, ZTL che nascono come funghi per fare cassa, limiti di velocità stupidi come chi li ha immaginati (limite di 30 Km orari sulla tangenziale sopraelevata), cantieri con lavori sotterranei dei quali Roma non vedrà mai la fine, spese pazze per piramidi nel deserto come l’ex Città dello Sport - Vela di Calatrava alla quale il sindaco ha destinato oltre 80 milioni (dei tre miliardi a disposizione quale Commissario Straordinario per il Giubileo, il cui 90% cento di gare PNRR già assegnate e il 50% dei progetti già in cantiere"), millemila euro ai carrozzoni arcobbalò e infine la perla!

 

E si, Gualtieri ci regala un'altra pensata che resuscita lo slogan “portateli a casa vostra” che, grazie al nuovo bando è diventata una #realtà.

 

Il Comune di Roma, infatti, nonostante il #malessere nazionale sul fattore immigrazione e rifugiati, in barba alle aspettative dei suoi cittadini ha appena pubblicato un bando per fare in modo che le famiglie della città ospitino migranti, con regolare permesso di soggiorno, per i prossimi tre anni.

 

Ma a: #GRATIS!

 

E ci si deve anche sbrigare, perché c’è infatti tempo fino al 22 settembre per presentare un’offerta per la gara da 399 mila euro indetta dall’amministrazione capitolina con la quale si cerca un operatore che gestisca il servizio di accoglienza per “persone migranti singole o nuclei familiari monogenitoriali” per 36 mesi.

 

Si, avete letto bene, oppure vi è sfuggito?

 

Il bando: cerca un #operatore che gestisca il servizio di accoglienza al quale saranno destinati 399 mila euro, le famiglie accoglieranno in casa i migranti GRATIS  per tre anni!!!

 

Gualtieri gestisce 3 miliardi per il Giubileo, assegna milioni per opere inutili, lascia le periferie allo sbando in una città che, anche grazie all’immigrazione è ad un passo dalla crisi isterica sociale e lui cosa fa?

 

Cerca “un operatore” (quindi una associazione, chissà, forse si presenterà una ONG …) al quale regalare 399 mila euro mentre alla famiglia che deciderà di ospitare un migrante NON arriverà neanche un centesimo per mantenerlo!

 

Già è difficile mantenere una famiglia, un figlio, figurarsi una persona “sconosciuta” in casa, letteralmente da sfamare per tre anni!

 

Non vogliamo commentare perché potremmo partire dal fatto che il bando poteva essere ragionato sull’ospitare in casa un italiano che non riesce a mantenere i figli o i figli di un italiano che non possono essere mantenuti dalle loro famiglie!

 

NO.

 

Al popolo si vogliono sempre regalare nuove stronzate, quasi a volerlo provocare.

 

Magari chiediamo ad Alessandra Verni, madre di Pamela Mastropietro, drogata, accoltellata, percossa e fatta a pezzi.

 

Vel la ricordate Pamela?

 

Il corpo fu fatto a pezzi, sezionato, lavato con varechina (candeggina), anche nelle zone genitali e orali, per cercare di cancellare tracce biologiche o prove utili per le indagini, i resti furono poi chiusi in due trolley, abbandonati vicino a una strada a Pollenza, in zona rurale vicino Macerata.

 

Questo perché l’immigrato che l’ha fatto, non sapeva che tutte queste cose non si potessero fare in Italia!

 

Anche se condannato all’ergastolo, anche quel processo è un delirio all’italiana.

E in ultimo?

 

In ultimo il caso della 23enne ucraina Iryna Zarutska fuggita dalla guerra in Ucraina e ammazzata in metrò a tradimento, a coltellate sul collo da un ‘senzatetto’ fermato già più volte dal 2011 con le accuse di furto aggravato, rapina a mano armata e minacce.

 

Solo che in questo caso, l’immigrata era lei …

 

Un senzatetto pericoloso sempre rilasciato libero, addirittura senza cauzione, sempre giustificato …

 

Perché?

 

Il “senzatetto” di nome Decarlos Brown Jr. però, guarda caso è un nero e a rilasciarlo, libero, senza cauzione, per ben 14 volte, guarda caso, è stato un giudice democratico e di colore, il giudice #TeresaStokes.

 

Lo rilascio perché le ha fatto una "promessa scritta" spiegando al giudice che si sarebbe comportato bene!

 

Pura follia, tutto il mondo è paese, specialmente se l’inno è Black Lives Matter!

 

Ah, quasi dimenticavamo, Iryna Zarutska era un'artista dotata e appassionata che aveva conseguito una laurea in arte e restauro presso un college di Kiev, non è morta subito.

 

È rimasta cosciente, nel panico e ha sofferto fino alla fine. 

 

Cinque ragazzi di colore erano seduti vicino a lei mentre Decarlos Brown Jr. l’ammazzava, nessuuno è intervenuto…

 

L’italiano medio non è razzista.

 

È incazzato.

 

E ha tutte le ragioni di esserlo...


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(image VICE Magazine)

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